Dalle indagini, svolte con pedinamenti, immagini video e intercettazioni, sono emersi i rapporti del sodalizio con la criminalità organizzata catanese. Monitorate anche diverse cessioni di droga. L'accusa riguarda anche la fabbricazione di armi
Caltagirone, la prostituzione fruttava 130mila euro all’anno Il gruppo si occupava del reclutamento e della promozione
Un giro d’affari di 130mila euro all’anno. Sono gli introiti dello sfruttamento della prostituzione gestito da un’associazione a delinquere oggi bloccata dalla polizia a Caltagirone con il blitz Sex Indoor. Il sodalizio aveva all’apice tre persone: C.G.L., indagato, tra l’altro, per estorsione ai danni di un’esercente, la compagna A.B. e il fratello A.G.L. Quest’ultimo è risultato collegato con la criminalità organizzata catanese. Nell’indagine è finito anche G.C.S., pregiudicato per mafia che avrebbe avuto il compito di reclatare le prostitute, e un uomo dell’Agrigentino. A essere sfruttati erano anche transessuali.
Con il ruolo di partecipe all’associazione emerge la figura di G.M che si sarebbe occupato dei trasferimenti da un luogo all’altro delle singolo prostitute, assicurando il soddisfacimento di ogni altra necessità, previo pagamento di cospicue somme di denaro. Ulteriori componenti del gruppo, oltre a svolgere attività di prostituzione, si ponevano al servizio dei fratelli a capo della banda, occupandosi del reclutamento e delle inserzioni pubblicitarie sui siti d’incontri, richiedendo anche ricariche poste-pay. La procura ha ottenuto dal tribunale il provvedimento di sequestro per quattro immobili e otto misure cautelari. sono stati sequestrati quattro immobili di proprietà degli indagati e di altri beni.
Il materiale probatorio raccolto in sede di indagini preliminari, iniziate nel febbraio 2021, è costituito prevalentemente da intercettazioni, accertamenti bancari, pedinamenti, appostamenti, immagini video estrapolate dai sistemi di sorveglianza posti in corrispondenza dei civici dove le vittime reclutate erano indotte a prostituirsi. Ed è proprio grazie a questa attività investigativa che è stato possibile visionare il via vai di clienti dalle abitazioni e gli spostamenti delle donne reclutate. Nei confronti di alcuni degli odierni arrestati sono emersi ulteriori indizi di reato concernenti la cessione di sostanze stupefacenti alle stesse meretrici nonché l’abituale commissione di attività di natura illecita quali l’artigianale fabbricazione di armi, riciclaggio di denaro e truffe ai danni di compagnie telefoniche e assicurative.