L'azienda di via Ugo La Malfa lo ha annunciato oggi motivando il provvedimento in seguito alla perdita di una grossa commessa con la Wind, sfumata circa un mese fa. Ad aggiudicarsela è stato il gruppo Abramo. Per i sindacati, che annunciano battaglia, c'è stata «poca chiarezza sui numeri e la società deve spiegare come intende reagire e con che piano industriale»
Call center 4U, pronti i licenziamenti Sono a rischio 245 dipendenti su 330
Lo spettro dei licenziamenti si agita per i lavoratori del call center palermitano 4U Servizi. La società di via Ugo La Malfa, infatti, ha annunciato oggi l’avvio delle procedure di mobilità per 245 addetti su 330. Un provvedimento che la società motiva per via della perdita di una grossa commessa con la compagnia telefonica Wind, sfumata circa un mese fa. Ad aggiudicarsela è stato il gruppo calabrese Abramo che, proprio in virtù del nuovo accordo, sbarcherebbe nell’Isola ma ha già annunciato di voler assorbire i dipendenti impiegati precedentemente dal call center siciliano. Ma è proprio sui numeri che non c’è concordia. Se da un lato il gruppo calabrese sostiene di aver avuto conferma da Wind che i lavoratori sono all’incirca 70, per l’azienda di via Ugo La Malfa sarebbero invece 220 e ciò giustificherebbe le procedure di mobilità annunciate. A chiedere chiarezza sono i sindacati che, al fianco dei lavoratori, annunciano battaglia e pretendono un incontro con il prefetto per affrontare la vertenza con tutti i soggetti coinvolti e ottenere certezze per il l futuro occupazionale dei dipendenti.
«Siamo convinti che in questa vicenda – ha detto a MeridioNews Maurizio Rosso, segretario generale Slc Cgil Palermo – ci sia qualcosa di poco chiaro. Le procedure di mobilità riguardano 245 unità ma il numero dei lavoratori impegnati nella commessa Wind non si conosce con certezza. Secondo Paul Manfredi, l’ad di 4U, sarebbero all’incirca 220 ma per la Wind molti di meno, una settantina». In pratica, il rischio concreto è che circa 160 lavoratori finiscano in mezzo a una strada senza un motivo apparente. «Assieme agli altri sindacati – ha proseguito – abbiamo chiesto un incontro con il prefetto e con tutti i soggetti interessati perché vogliamo che si faccia chiarezza. In ogni caso, 4U servizi è una grande azienda, vogliamo sapere che progetti ha per il futuro, in che modo vuole dare garanzie ai lavoratori, come intende reagire e con che piano industriale. Non accetteremo che un solo posto di lavoro sia cancellato – ha concluso – e useremo tutti i mezzi e strumenti per stare al fianco dei lavoratori».
E mentre è fissato per martedì prossimo il confronto con l’azienda, in attesa che dalla Prefettura venga comunicata una data per un incontro, a preoccupare è anche il futuro dei lavoratori del gruppo Almaviva contact che ha annunciato 2500 esuberi. La società in Sicilia conta due sedi (una a Palermo, l’altra a Catania) e un organico complessivo di circa 7 mila addetti, tra lavoratori assunti con contratti a tempo indeterminato (circa 5 mila) e a progetto. I sindacati sono preoccupati e anche in questo caso chiedono l’intervento delle istituzioni per scongiurare i licenziamenti. Domani terranno alle 11 una conferenza stampa per annunciare le azioni di protesta da avviare per bloccare i licenziamenti.