Calcio, Palermo e Messina in crisi. Adesso serve la svolta per uscire dalla zona retrocessione

La crisi è ormai ufficiale e conclamata. Il Palermo annaspa e persino l’obiettivo salvezza, posto dal City Football group al momento del suo ingresso, e bollato da qualcuno come poco ambizioso contato, sembra adesso tutt’altro che scontato. Con 30 giornate ancora da giocare, ovviamente, i rosanero hanno tutto il tempo di invertire il trend e giungere a lidi più sereni dell’attuale 17esimo posto, che varrebbe il play out. La svolta, tanto attesa, non c’è stata. Non sono bastate la settimana inglese, ne la ripresa al “Barbera” col Sud Tirol per rilanciare un gruppo che a Terni ha ripetuto la prova imbarazzante di Reggio Calabria. Il 3-0 rimediato dalle fere dell’ex rossazzurro Lucarelli accende diverse spie, a partire da quella di un attacco che non segna da un mese esatto, dalla rete di Brunori contro il Genoa che valse l’ultimo successo della banda allenata da Corini. Dopo solo delusioni, con il fronte offensivo impoverito e la difesa sempre più traballante.

Al tecnico bresciano il compito di trovare, al più presto, una soluzione perché le settimane a cavallo tra la seconda metà di ottobre e la prima di novembre sono dense di impegni e potrebbero segnare, una volta per tutte, il cammino stagionale del gruppo. Il calendario, in un certo senso, prova a dare una mano al Palermo, con le prossime due sfide in programma al Barbera, contro Pisa e Cittadella, attualmente rivali dirette dei rosanero, rispettivamente con due punti in più ed uno in meno. Impegni forse più abbordabili, prima della trasferta di Modena e del nuovo appuntamento casalingo col Parma e del derby del sud con il Cosenza.

Non va di certo meglio al Messina, in Serie C. I giallorossi, sabato pomeriggio, hanno collezionato la quinta sconfitta su sette partite e non riescono ad uscire dalla zona retrocessione. La compagine allenata da Auteri è ferma alle buone intenzioni ed al gioco che prima o poi premierà, ma la stagione corre e le distanze si dilatano. Lo schiaffo rimediato grazie al 3-0 subito in casa della neo promossa Audace Cerignola rilancia l’allarme già emerso nelle scorse settimane ed evidenzia una retroguardia fragile ed un gruppo dove forse mancanza la sufficiente personalità ed esperienza per navigare nelle acque tempestose della terza serie. Serviranno interventi nel prossimo mercato, che però rischia di giungere troppo tardi, se l’andazzo dovesse essere confermato.


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