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Catania, tra certezze e un futuro tutto da costruire

Archiviata la promozione in Lega Pro e la festa per celebrare il salto di categoria, la dirigenza del Catania SSD ora avrà il compito più difficile: programmare la prossima stagione capendo con chi farlo e con quali mezzi, sia strutturali che finanziari. Rispetto a undici mesi fa, quando il Comune assegnò al gruppo Pelligra il compito della rinascita del calcio cittadino, mister Grella & Co. partiranno da basi più solide, frutto di una migliore conoscenza del territorio e dei suoi protagonisti. Aspetto, questo, da non sottovalutare perché potrebbe consentire di evitare errori o scelte che potrebbero rivelarsi infelici. 

Certezza

«La vita si divide in tre tempi: nel presente, passato e futuro. Di questi, il presente è brevissimo, il futuro dubbioso e il passato certo». Siamo certi che la dirigenza rossazzurra non solo abbia ben presente questa citazione del filosofo romano Lucio Anneo Seneca, ma che ne farà il suo mantra visto che il prossimo anno riserverà più ostacoli di quelli che si sono dovuti affrontare nella prima annata targata Ross Pelligra.

Il primo di questi riguarderà la scelta tecnica. Verrà riconfermato Ferraro o si deciderà di puntare su altri profili? L’unica certezza è che qualsiasi scelta verrà fatta dalla società, sarà oggetto di citriche nel momento in cui la squadra non dovesse rispettare le attese o pretese della piazza. Il secondo sarà legato al mercato, cioè alla campagna di rafforzamento della squadra. Le dichiarazioni del Presidente Ross Pelligra hanno accesso ancora di più l’entusiasmo e le aspettative dei tifosi etnei, mentre quelle di Grella, «faremo una squadra propositiva», hanno riportato un pò di equilibrio e dovranno rimanere impresse nella memoria dei sostenitori rossazzurri.

Vincere il prossimo campionato di Lega Pro sarà l’obiettivo, ma non sempre vincere o voler vincere coincide con la realtà, come lo stesso amministratore delegato del Catania ha sottolineato più volte. L’augurio è che la squadra rossazzurra possa a distanza di dodici mesi festeggiare un’altra promozione. Se questo non dovesse avvenire, il compito di tutti, proprietà in testa, sarà quello di capire dove si è sbagliato e cosa servirà per non ripetere quegli errori.

Strutture

Altro ostacolo che dovrà essere affrontato riguarda centro sportivo e stadio. Con il primo che dovrebbe avere una priorità rispetto al secondo, perché indispensabile per rendere solido e sostenibile economicamente il progetto del gruppo Pelligra. Il dg Luca Carra ha confermato che la proprietà abbia visionato alcuni terreni, tra questi quelli di contrada Jungetto, che non avrebbero soddisfatto del tutto le loro richieste. Non è ben chiaro se di natura logistica, perché troppo distanti dalla città, o economica, perché troppo elevata la richiesta del venditore. O forse si attende la nomina del nuovo sindaco per poter avere, come è giusto che faccia ogni imprenditore, altre opportunità di investimento.

Quello che è certo, è che il Catania ha bisogno di un suo centro sportivo che gli consenta di sviluppare al meglio il proprio settore giovanile, che dovrà essere fucina di talenti da inserire non solo in prima squadra, ma  anche da valorizzare mandandoli in prestito o da cedere ai quei club con importanti capacità economiche.

L’ammodernamento dello stadio Massimino passerà obbligatoriamente da questi step. Senza una società solida, una squadra vincente e un centro sportivo che rappresenti il motore di questo progetto, uno stadio da 40/50 mila posti rischierebbe di trasformarsi in una cattedrale nel deserto. Attendiamo fiduciosi e con la consapevolezza che per quanto il futuro sia dubbioso, come sostiene a ragion veduta Seneca, quello del Catania potrebbe esserlo di meno grazie alla proprietà sicula-australiana.

Federico Lo Giudice

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