«Quando si cambia un allenatore è sempre un dolore per la società che lo ha scelto, ma bisognava prendere dei provvedimenti». Queste le prime parole pronunciate dall’amministratore delegato del Catania durante la presentazione del nuovo mister rossazzurro. Il dirigente etneo ha sottolineato: «La squadra è stata impresentabile contro l’Akragas, c’è stato un vero e proprio blackout in campo ed i calciatori non hanno messo la giusta intensità – afferma Pietro Lo Monaco – Ho voluto questo cambio per togliere alibi ai giocatori che, da adesso, non avranno più giustificazioni e dovranno dimostrare il loro valore».
«Il nome di Mario Petrone – ha continuato il direttore – era già in lizza a giugno, prima che iniziasse la stagione, ma poi abbiamo optato diversamente. Petrone – continua – è un tecnico che si è fatto da solo e che vanta diverse esperienze su panchine importanti come Ascoli e San Marino, squadre con cui ha ottenuto delle promozioni in serie B e Lega Pro». Sul cambio di rotta Lo Monaco poi specifica: «Serviva una sterzata, bisognava cambiare perché a repentaglio ci sono i playoff a cui parteciperemo per vincere e non per onor di firma ma per cercare di vincerli fino in fondo».
Spazio poi al nuovo successore di Pino Rigoli che ha ribadito: «Sono contento di far parte di una società storica e prestigiosa nel panorama nazionale come il Catania – afferma Petrone – So delle difficoltà che ci sono state, ma farò di tutto per risvegliare questi ragazzi». In merito ai continui fallimenti dei rossazzurri, il nuovo coach ha sostenuto: «Per vincere in trasferta serve carattere e mentalità, dobbiamo cambiare atteggiamento attraverso la cultura del lavoro». Su ambizioni e progetti futuri il nuovo coach non fa voli pindarici dichiarando: «Sono venuto qui per alzare le statistiche in positivi, per questo servono ritmi elevatissimi. Mancano tredici gare alla fine del campionato – conclude infine – e darò tutto me stesso per cercare di portare il Catania più in alto possibile».
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