Cadavere alla Plaia, vittima potrebbe essere prostituta Investigatori cercano di ricostruire rete di conoscenze

È stata trovata morta ieri, con il corpo abbandonato e poggiato al muro di una struttura fatiscente lungo il litorale della Plaia. A ricostruire le ore precedenti al decesso della vittima, che si chiamava Nikolina Marinova, ci sono a lavoro gli agenti della sezione omicidi della Squadra mobile delle polizia. Dietro quello che per il momento resta un vero e proprio giallo ci potrebbe essere però la mano di una assassino. Tesi che viene avvalorata da una serie di indizi: la vittima non aveva con se nessun documento di riconoscimento, era praticamente nuda, se si esclude un giubbotto, mentre volto e testa erano sporchi di sangue e presentavano alcuni segni compatibili con delle fratture. Almeno questo è quello che è trapelato dalla prima ispezione cadaverica. Per capire com’è morta bisognerà aspettare l’autopsia disposta dal magistrato di turno incaricato di seguire il caso.

Ma chi era la vittima? Secondo quanto appreso da MeridioNews si tratterebbe di una prostituta 30enne proveniente dall’Est Europa, con ogni probabilità dalla Bulgaria. Per capirci qualcosa in più gli inquirenti sono impegnati a ricostruire la rete di conoscenze che potrebbe avere avuto la ragazza. Con le antenne che in questo momento punterebbero su altre donne dell’Est Europa. In una zona distante poco più di due chilometri dal Faro Biscari, dove ogni notte si prostituiscono decine di ragazze. Il suo corpo è stato ritrovato vicino a una baracca in cemento che adesso è stata messa sotto sequestro, con un presidio senza interruzioni affidato agli agenti del reparto Volanti. L’immobile, che si trova lungo il viale Kennedy, una volta era il quartier generale del lido Nettuno. Oggi delle stagioni balneari passate non resta nulla. La vecchia insegna in legno svetta sui due ingressi privi di ogni tipo di barriera. Dal lato della strada è possibile scorgere decine di fazzolettini, alcuni sacchetti, con dentro scarti dell’edilizia, mentre all’interno restano vecchie pedane in legno e un tavolo in plastica azzurro.

I muri sono pieni di graffiti e alcuni punti sono anneriti a causa di qualche rogo risalente a chissà quando. La struttura però è raggiungibile anche dalla battigia, distante poco più di 150 metri. Il cadavere della donna è stato trovato da un passante proprio dal lato del mare, identificato nonostante fosse stato  coperto da un cumulo di rifiuti abbandonati. L’ex lido Nettuno, che confina con il lido Aurora, è uno dei pochi punti d’uscita liberi sulla strada, almeno in quel pezzo di lungomare. Chi ha segnalato la presenza della donna potrebbe essere stato proprio una persona transitata da quella zona soltanto per caso. 

Quel che è certo è che il cadavere era stato abbandonato già da qualche giorno e nei dintorni non sarebbe stati trovati altri vestiti. A essere esclusa, almeno per il momento, è l’ipotesi che la vittima possa avere subito anche una violenza sessuale


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