La sentenza di non luogo a procedere è stata emessa dalla giudice dell’udienza preliminare di Siracusa, Federica Piccione, nei confronti di sei persone, tra presidenti e segretari di seggi, finiti nell’inchiesta sui presunti brogli elettorali alle elezioni amministrative 2018, svoltesi nel capoluogo aretuseo. Sono stati scagionati: Aldo Valtimora e Anna Rubino, difesi dall’avvocato Antonio Lo Iacono; Carmelo […]
Inchiesta su brogli elettorali 2018 a Siracusa: scagionati sei indagati
La sentenza di non luogo a procedere è stata emessa dalla giudice dell’udienza preliminare di Siracusa, Federica Piccione, nei confronti di sei persone, tra presidenti e segretari di seggi, finiti nell’inchiesta sui presunti brogli elettorali alle elezioni amministrative 2018, svoltesi nel capoluogo aretuseo. Sono stati scagionati: Aldo Valtimora e Anna Rubino, difesi dall’avvocato Antonio Lo Iacono; Carmelo Brucculeri, assistito dall’avvocato Giorgio D’Angelo; Demezia Valeriano, difesa dall’avvocato Claudio Lo Re; Salvatore Lorefice e Francesco Listo, rappresentati dall’avvocato Gianpiero Nassi. La vicenda giudiziaria è nata dopo la denuncia di Ezechia Paolo Reale, candidato a sindaco del centrodestra, sconfitto al ballottaggio dal primo cittadino in carica ed esponente del centrosinistra, Francesco Italia.
Nel dicembre 2019, il Tar di Catania, a seguito del ricorso di Reale sulle irregolarità nello spoglio, annullò la proclamazione di Italia. I giudici disposero, contestualmente, una mini tornata elettorale in 9 sezioni, ma il Consiglio di giustizia amministrativa ribaltò il pronunciamento del Tar, con il ritorno in carica di Italia come sindaco di Siracusa. Secondo gli inquirenti, non vi sarebbe stata corrispondenza nei verbali riepilogativi delle elezioni, ma dall’esame delle tabelle di scrutinio, che non erano state precedentemente esaminate, non sono emerse irregolarità.