Il riferimento e' alle elezioni regionali del 2012. Che verranno ripetute per un gruppo di elettori di rosolini e pachino. Tutto nasce da una denuncia di brogli elettorali
Il Cga conferma il ritorno alle urne per 9 sezioni del Siracusano
IL RIFERIMENTO E’ ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2012. CHE VERRANNO RIPETUTE PER UN GRUPPO DI ELETTORI DI ROSOLINI E PACHINO. TUTTO NASCE DA UNA DENUNCIA DI BROGLI ELETTORALI
A Siracusa si dovrà rivotare per le elezioni regionali. Non in tutta la provincia, ma in 6 sezioni di Pachino e 3 sezioni di Rosolini. Il ritorno alle urne per alcuni elettori di questi due Comuni è previsto per il 5 ottobre.
Così ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), che ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai deputati regionali Bruno Marziano, Vincenzo Vinciullo e Giambattista Coltraro.
la vicenda, che abbiamo raccontato nelle scorse settimane, è legata a brogli elettorali, ovvero alla scomparsa di schede votate.
Il ricorso è stato presentato da Salvatore Midolo, anche se il vero interessato è Giuseppe Gennuso, rimasto fuori per un pugno di voti. Sia Midolo, sia Gennuso, delle elezioni regionali del 2012, erano candidati nel Movimento per l’autonomia.
Una decisione piuttosto irrituale, quella del Cga, se è vero che, di solito, quando si verificano questi fatti si procede all’annullamento dei voti delle sezioni coinvolte. Invece, questa volta, i giudici hanno optato per il ritorno alle urne per gli elettori di nove sezioni. E se l’hanno fatto, beh, un motivo ci sarà.
Il ritorno alle urne in questa nove sezioni del Siracusano si annuncia ‘caldo’. Anche perché il Governo regionale di Rosario Crocetta è entrato a gamba tesa in questa mini-competizione, nominando assessore regionale Piergiorgio Gerratana, consigliere comunale, guarda caso, di Rosolini. Tanto che Bruno Marziano, parlamentare regionale del PD eletto a Siracusa, ha annunciato una denuncia per voto di scambio.
Commenta lo stesso Marziano: “Paradossalmente, la sentenza del 3 settembre scorso, che aveva determinato una aspettativa di revocazione ha fatto solo perdere 20 giorni di campagna elettorale a quanti di noi sono impegnati nella mini-tornata. Essendo stato uno dei deputati più presenti nel territorio, e avendo in questi anni lavorato per risolvere i problemi dell’agricoltura delle due comunità e dell’intera zona sud, affronto le elezioni con grande serenità sicuro del sostegno che mi daranno gli elettori”.
Amaro e duro il commento di un altro parlamentare regionale di Siracusa, Vincenzo Vinciullo, oggi nel Nuovo centrodestra democratico:
“Prendo atto con grande amarezza – dice – che non si è voluta accertare la verità e colpire coloro i quali avevano effettivamente fatto ricorso all’uso fraudolento della scheda ballerina, preferendo, invece, sparare sul mucchio, mandando tutti alle urne. Non conosco né mi interessa, a questo punto, conoscere le motivazioni adottate dal Cga. Non comprendo, però, il motivo per il quale è stato scomodato il Signor Prefetto di Siracusa, chiedendogli un autorevole parere dall’esito chiaro e certo”.
“So solo che questa decisione – aggiunge Vinciullo – cancella sessant’anni di Autonomismo parlamentare: e questa era l’unica motivazione per la quale avevo intrapreso questa battaglia: la difesa della legislazione parlamentare siciliana. Da oggi, il Parlamento Siciliano non ha più motivo di esistere, i suoi poteri sono stati espropriati definitivamente; lo si sciolga, pertanto, dal momento che non siamo stati in grado di difenderlo in maniera nobile ed alta, cosa che, invece, avevano fatto i nostri Padri che avevano garantito rango Costituzionale allo Statuto della Regione Siciliana”.