Bike polo, distrutto il Jail court di via Ala Gli atleti: «Atto vandalico o lavori in corso?»

Bancali divelti e pezzi di legno sparsi ovunque. Queste le condizioni in cui si trova il Jail court, ovvero piazzale Ala, spazio adibito a campo di allenamento dai ragazzi della Eliodoro Bike Polo Catania, la comunità etnea dedita al polo su due ruote: sport che consiste nel colpire con una mazza la palla mentre si è in sella a una bicicletta. Da anni ormai il sabato sera si riunivano a giocare proprio nello spiazzo abbandonato (da loro ripulito e munito di porte e sponde per poterci giocare), di proprietà del Comune, vicino al carcere di piazza Lanza, tra via fratelli Rosselli e via Cesare Beccaria. «Un posto perfetto perché non ci sono macchine e il cemento è liscio», come spiegavano loro stessi un anno fa a CTzen. E dove, nel giugno scorso, hanno anche ottenuto l’autorizzazione dalla stessa amministrazione comunale per organizzare il torneo Mazza d’oro.

Le sponde di pallet rotte e divelte

Ma due giorni fa il gruppo ha trovato una brutta sorpresa. Le sponde, realizzate con dei pallet, sono state divelte e distrutte, e i pezzi di legno lasciati a terra rendono il terreno inagibile per le biciclette. A testimoniarlo, una foto pubblicata martedì pomeriggio su Facebook. Due le ipotesi subito prese in considerazione dai membri del gruppo sul noto social network. Sono stati «vandali o quelli che stanno facendo i lavori?», si chiede qualcuno sul social network.

Una spiegazione certa sul perché piazzale Ala sia stato ridotto in queste condizioni, però, non sa darsela ancora nessuno. «Non sappiamo nulla – spiega Davide De Rose del gruppo Eliodoro – abbiamo trovato i pallet che facevano da sponde del campo divelti ma non abbiamo idea di chi sia stato». I ragazzi del bike polo, infatti, nello spiazzo di proprietà del Comune ci «giocano e basta» perché non è mai stato affidato loro ufficialmente. «Sembra che ci siano dei lavori in corso, ma non ne abbiamo notizia certa, come non sappiamo se a fare tutto questo siano stati degli operai oppure si tratta di un atto vandalico. Possiamo solo immaginare», racconta. Semplici supposizioni dunque, che lasciano al gruppo poca scelta su cosa fare. «Per adesso nulla – anticipa Davide – dobbiamo prima capire cosa è successo».

Ma l’ipotesi dei lavori in corso non è campata in aria. L’intera area in cui si trova lo spiazzo e lo stesso piazzale Ala, rientrano infatti «nell’opera di riqualificazione stanziata da Comune con i fondi messi a disposizione per realizzare il Bus rapid transit», spiega Salvatore Rapisarda, presidente della terza municipalià Borgo-Sanzio. In più, lo spazio, che è di proprietà dell’amministrazione comunale «da meno di un anno è gestito dalla scuola media Quirino Maiorana, proprio lì accanto». Finiti gli interventi, il piazzale «sarà affidato nuovamente all’Istituto, che potrà utilizzarlo per attività ludiche o come area di emergenza, proponendo progetti specifici e con una gestione più oculata», precisa Rapisarda.

I lavori di riqualificazione sono partiti in contemporanea con quelli per il Brt. In progetto

Ingresso in piazzale Ala da via Rosselli. Il cancello è aperto

c’era di «asfaltare l’ingresso e riqualificare il portone d’accesso da via Rosselli e bonificare la baracca abbandonata che dà sul lato di via Cesare Beccaria, che era piena di rifiuti e occupata da famiglie nomadi», spiega Rapisarda. Questi interventi sono già stati portati a termine e nelle prossime settimane, la ditta che ha in appalto il progetto «si deve occupare di abbattere totalmente la casupola, di cui sono rimasti solo i pilastri, per aprire un secondo ingresso da via Beccaria e collegare il piazzale alla scuola Maiorana», anticipa il presidente di municipalità.

Rapisarda però esclude che a distruggere l’allestimento del campo siano stati gli operai, perché «so per certo che non entrano in piazzale Ala da circa tre settimane», afferma. «Io stesso – continua il presidente – ho fatto un sopralluogo una settimana fa ed era tutto in ordine». Più plausibile, secondo il presidente della municipalità, sarebbe quindi l’ipotesi di vandalismo. «Non so chi sia stato, ma a me sembra più probabile che si sia trattato di un atto vandalico», sottolinea. «Si è parlato di un tentativo dei lavoratori di ripulire l’area prima degli interventi di riqualificazione, ma se così fosse stato, sarebbe bastato accantonare i bancali o buttare via tutto. Invece sembra che ci sia stata la volontà di rompere tutto», puntualizza Rapisarda.

Intanto, come hanno scritto sul gruppo Facebook Eliodoro Hardcourt Bike Polo Catania, i giocatori etnei si stanno dando da fare per trovare un altro court in cui allenarsi il sabato sera. Per adesso, in piazzale Ala, pare non abbiano intenzione di tornarci. Né di rimetterlo a posto. Anche perché, a lavori ultimati, quando lo spazio verrà riconsegnato alla scuola Maiorana, le speranze di vederlo diventare lo stadio ufficiale del bike polo catanese sono quasi nulle. «Sarà gestito direttamente dall’Istituto in convenzione con il Comune, dovranno mettersi d’accordo tra loro – puntualizza Rapisarda – Sarà la scuola eventualmente a decidere se concederne l’uso ai ragazzi per il bike polo, magari la sera, per non andare in conflitto con le attività scolastiche».


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Pallet divelti e legno rotto sparso a terra. E' ridotto così il piazzale in cui si allenava la comunità di polo su due ruote etnea. Uno spazio di proprietà del Comune e gestito dalla scuola Maiorana, che non è mai stato assegnato loro ufficialmente. E che in questi giorni è oggetto di un'opera di riqualificazione dovuta al Brt. Nel gruppo serpeggia l'ipotesi che a distruggere le sponde siano stati gli operai, ma per Salvatore Rapisarda, presidente della municipalità Borgo-Sanzio, è più plausibile che si sia trattato di un atto di di vandalismo

Pallet divelti e legno rotto sparso a terra. E' ridotto così il piazzale in cui si allenava la comunità di polo su due ruote etnea. Uno spazio di proprietà del Comune e gestito dalla scuola Maiorana, che non è mai stato assegnato loro ufficialmente. E che in questi giorni è oggetto di un'opera di riqualificazione dovuta al Brt. Nel gruppo serpeggia l'ipotesi che a distruggere le sponde siano stati gli operai, ma per Salvatore Rapisarda, presidente della municipalità Borgo-Sanzio, è più plausibile che si sia trattato di un atto di di vandalismo

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