Assemblea pubblica del leader dell'opposizione all'Ars, nonché Presidente della commissione regionale Antimafia, a Palermo. In una gremitissima sala, in cui non mancavano volti noti, ha lanciato la sfida di «una nuova offerta politica che neutralizzi la sfiducia». E non ha rispramiato critiche al Presidente della Regione: dal nuovo mutuo, alle trivelle alla sua finta rivoluzione
Bagno di folla per Musumeci «Crocetta è uno scandalo quotidiano»
Riunire e galvanizzare tutte le forze della destra. Per proporre «una nuova offerta politica che neutralizzi la sfiducia che la gente ha nei confronti delle istituzioni e che si traduce in astensione al momento del voto».
A parlare è Nello Musumeci, leader dell’opposizione all’Ars, nonché Presidente della commissione regionale Antimafia, che oggi pomeriggio a Palermo, all’Astoria Palace ha riunito in un’assemblea pubblica, esponenti ed elettori del centro destra, «ma anche tutti quei siciliani che, al di là degli schieramenti, credono ancora ad un progetto alternativo e non si rassegnano alla stagnazione e al malgoverno». Il titolo della convention è provocatorio: E’ buttanissima, #diventeràbellissima.
Dal libro denuncia di Pietrangelo Buttafuoco (Butanissima Sicilia) alle parole di Paolo Borsellino che sognava una Sicilia bellissima.
«Le trivelle? Crocetta si vergogni. Tutto il mondo va verso le energie alternative, mentre lui consegna la Sicilia ai petrolieri».
La sala è gremitissima. Si contano almeno cinquecento persone accorse per sentire il discorso di Nello, così come lo chiamano dalla platea. Che lo applaude in continuazione. Ci sono volti noti, come quelli di Fabio Granata, Nino Lo Presti, Raul Russo e pure l’ex Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, oltre ad Angelo Alessi, figlio di Giuseppe, il primo Presidente della Regione siciliana, Padre Nobile dell’Autonomia. C’è anche Desireé Raddusa, la figlia di Giuseppe, il dipendente della Formazione professionale che si è incatenato più di una volta davanti alla Presidenza della Regione per reclamare il suo diritto ad uno stipendio che gli viene negato da due anni. E’ proprio la ragazza ad aprire l’incontro, con il racconto del dramma del padre.
Poi la parola passa a Musumeci che attacca a muso duro il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta: «Con la sua finta rivoluzione sta portando alla rovina questa terra. La sua finta rivoluzione è ormai uno scandalo quotidiano. A lui mandiamo a dire: stai sereno Crocetta, noi ti stiamo col fiato sul collo. Noi vogliamo una Sicilia diversa e rappresentiamo una Sicilia diversa».
Quindi un elenco delle malefatte del Goveno: dalla Formazione «settore che, certamente spesso è servito più ai formatori che ai formati. Ma riformare questo settore non vuol dire gettare la gente nella disperazione, tenere famiglie senza stipendio per anni come ci ha ricordato Desireè Randazzo. Crocetta diceva che non avrebbe fatto macelleria sociale, ha fatto peggio. Ha fatto salsicce con la gente più bisognosa».
Alle trivelle: «Si vergogni, tutto il mondo va verso le energie alternative, mentre lui consegna la Sicilia ai petrolieri».
Musumeci, cui certo non mancano capacità oratorie, è un fiume in piena.
Dedica un passaggio anche al tema dell’Autonomia: «Serve ancora l’Autonomia in Sicilia si chiedono con leggerezza e superficialità, se non in malafede, i giornali nazionali? Quanto sembra lontana la stagione che nel dopoguerra vide uomini di buona volontà combattere per lo Statuto. Quanto è difficile pensare al padre della nostra Regione, Peppino Alessi. L’Autonomia doveva essere una grande opportunità per risanare quelle ferite inferte alla Sicilia con l’Unità d’Italia. Invece è stata vilipesa, usata come una foglia di fico. Una grande occasione perduta. Ma che si può ancora ritrovare.
Noi siamo per una Autonomia responsabile, – sottolinea il Presidente della Commissione regionale Antimafia- Una Autonomia unitaria. Un’Autonomia che sa mettere a posto le cose in casa propria e che pretende da Roma, senza timori reverenziali, che ci venga dato quello che ci è stato tolto».
E ancora: «Dove è la protesta? Dove è la società civile? Dove sono gli intellettuali dinnanzi ad un momento così drammatico che sta vivendo la Sicilia? Una categoria sempre pronta a pontificare, e ad annusare il vento dei vincitori. Dove sono gli intellettuali?».
Ma anche la politica tutta: «Quando si prenderà consapevolezza del dramma siciliano? Io dico al centrodestra: se ci sei batti un colpo. Esci dai Palazzi, torna nelle piazze. Cosa altro deve accadere in Italia – si chiede Musumeci- prima che la politica si svegli? Anche in Emilia la gente non va a più a votare. Cosa si sta aspettando? Servono segnali forti. Un esempio? Aboliamo la legge 44 del 1965 che lega al Senato gli emolumenti dei deputati regionali. Una riduzione c’è stata, ma abbiamo il dovere di abrogarla».
Prima che salisse sul palco, Meridionews ha chiesto a Musumeci un parere sul nuovo mutuo da due miliardi che il Governo intende accendere per pagare nuovi misteriosi debiti della Sanità:
«L’ennesima vergogna. Mi chiede se c’era una alternativa? Certo che c’era. Se avesse avuto a cuore le sorti dei siciliani, Crocetta sarebbe andato a Roma a sbattere i pugni sul tavolo per l’applicazione degli articoli 36-37-38 dello Statuto. Potrebbe vendere degli immobili che non servono a niente, potrebbe tagliare gli sprechi che sono intatti. Altro che due miliardi, nelle casse della Regione ci sarebbe molto di più. Invece no, sceglie di indebitare ulteriormente i Siciliani sui quali questo mutuo peserà come un macigno».