Un detenuto palermitano di 58 anni è morto nel carcere di Augusta, in provincia di Siracusa. Stando a quanto è stato ricostruito finora, l’uomo è deceduto nel tardo pomeriggio di sabato 6 dicembre nella sua cella all’interno della settima sezione. Secondo quanto emerso, il 58enne avrebbe avuto un malore e avrebbe chiesto aiuto a un […]
Augusta, un detenuto è morto in carcere: inchiesta per chiarire se si è trattato di un malore
Un detenuto palermitano di 58 anni è morto nel carcere di Augusta, in provincia di Siracusa. Stando a quanto è stato ricostruito finora, l’uomo è deceduto nel tardo pomeriggio di sabato 6 dicembre nella sua cella all’interno della settima sezione. Secondo quanto emerso, il 58enne avrebbe avuto un malore e avrebbe chiesto aiuto a un agente di polizia penitenziaria. Dopo poco, però, sarebbe morto. La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e la salma è stata posta sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria, all’interno della camera mortuaria dell’ospedale Muscatello di Augusta.
A maggio, nel carcere di Augusta due detenuti erano morti dopo uno sciopero della fame di sessanta e quarantuno giorni. A fine dicembre, era stato il senatore del Partito democratico Antonio Nicita a fare una ispezione all’interno delle strutture penitenziarie del Siracusano (Augusta, Noto e Siracusa). «Faremo una nuova interrogazione – ha annunciato adesso Nicita – per ribadire le criticità riscontrate». In particolare, nella casa circondariale augustana è stato accertato che «ci sono intere sezioni senza docce nelle celle e una media di 40 persone deve usare appena tre docce in condizioni fatiscenti, finestre rotte, talvolta senza continuità di acqua calda. Una condizione disumana. In almeno due strutture carcerarie su tre non funzionano da anni i riscaldamenti».
«Sotto il profilo sanitario – ha aggiunto il senatore del Pd – in tutte le strutture visitate il presidio h24 è assicurato da un medico per turno e in almeno una struttura più di un turno lascia il medico da solo senza infermieri. Non solo i medici sono costretti a fare più ore dei turni richiesti, ma hanno ricevuto intimazioni scritte dall’Asp di non avere pagate le ore in eccesso. In tutte le strutture si lamenta urgente fabbisogno di supporto psicologico». Anche la segreteria provinciale del Sippe, il sindacato della polizia penitenziaria, dopo questo decesso ha rilanciato la questione delle condizioni all’interno del carcere di Augusta: «Non sono così splendide come si vuole fare passare».