Processo sul congresso nazionale della Società italiana di chirurgia, assolta Barbara Mirabella

«Assolta perché il fatto non sussiste». Si è concluso con questo verdetto il processo di primo grado con rito abbreviato in cui era imputata Barbara Mirabella. L’imprenditrice ed ex assessora al Comune di Catania era finita al centro di un caso di presunta corruzione nell’ambito l’organizzazione del 123esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia, tenutosi al polo congressuale le Ciminiere dal 26 al 29 settembre 2021, in una fase in cui Mirabella era anche la componente della giunta guidata dall’allora sindaco Salvo Pogliese con delega ai Grandi eventi. Nonostante l’assoluzione sia nell’ambito di un processo di primo grado quella di Mirabella può già considerarsi una sentenza definitiva. Conclusione legata alla scelta della procura di Catania che, in ultima istanza ovvero durante la fase delle repliche, aveva cambiato la propria posizione chiedendo il proscioglimento dell’imprenditrice, in linea con quanto già richiesto dalla difesa con gli avvocati Ivan Albo e Maria Licata.

Il caso Mirabella esplose a ridosso delle elezioni regionali del 2022, quando l’imprenditrice era candidata a palazzo dei Normanni con la lista di Fratelli d’Italia. Motivo per il quale si era dimessa dal suo incarico a Catania. L’inchiesta, coordinata dalla procura e affidata alla Squadra mobile della polizia, portò all’esecuzione di una misura cautelare agli arresti domiciliari. A Mirabella gli inquirenti però arrivarono indagando sul medico ed ex rettore dell’università di Catania Francesco Basile. Il professore, difeso dall’avvocato Attilio Floresta, è stato assolto per due episodi di corruzione che gli venivano contestati mentre il giudice lo ha ritenuto responsabile dei reati di concussione e tentata concussione combinando per lui una condanna a due anni e dieci mesi. Assolto anche l’imprenditore Giovanni Trovato, nella veste di amministratore delegato della Medical Ti Spa.

Basile, almeno secondo le prime accuse, facendo leva sul suo ruolo istituzionale, era accusato di avere ottenuto dai vertici di una società che organizzava il congresso medico alle Ciminiere di Catania il pagamento di fatture emesse dalla società Expò srl – riconducibile a Mirabella – per prestazioni ritenute non necessarie all’organizzazione dell’evento. Scenario accusatorio che però non ha retto con un proscioglimento pieno. Il medico era accusato anche di avere elargito favori a due medici in quiescenza. Nello specifico i due avrebbero beneficiato dell’utilizzo di alcuni ambulatori del Policlinico di Catania con tanto di targa con il loro nome e i relativi numeri telefonici per ricevere pazienti in regime privato.


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