La Sicilia è ancora agli ultimi posti per la qualità della vita Flop Catania. Ad Agrigento si respira migliore aria d’Italia

La qualità della vita in Italia è migliorata? Dall’indagine condotta dal Sole 24 Ore i cui esiti, per certi aspetti, ricalcano quelli evidenziati dall’indagine sull’ecosistema urbano, sembrerebbe di sì. Ma il discorso riguarda soprattutto il Nord. Il Sud, invece, fatta eccezione per qualche sparuto balzo in avanti, è fermo. Dai dati pubblicati da Lab 24, il laboratorio di approfondimento del Sole, le ultime posizioni sono occupate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole. Il Mezzogiorno, si legge sul sito di Lab24, «quasi a confermare l’urgenza degli investimenti del Pnrr in arrivo per ridurre i divari è stabile nelle ultime posizioni». In questo quadro non roseo, la Sicilia, sebbene con la presenza di qualche disco verde, è fanalino di coda. La classifica regionale vede al primo posto Agrigento (84esima a livello nazionale) e all’ultimo Trapani (105esima a livello nazionale). La fotografia su base provinciale è calibrata su sei categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero

Se a livello nazionale Trieste guadagna il primo posto del podio, incalzata da Milano e Trento, sempre stabile al terzo posto, su scala regionale sul podio ci sono Agrigento, Ragusa ed Enna. Seguono Palermo, Messina, Siracusa, Catania, Caltanissetta e Trapani. Rispetto all’anno precedente Catania perde terreno e dalla 90esima posizione scende alla 102esima. Così come Palermo e Messina che, però, perdono solo sei posizioni rispetto alle ultime rilevazioni. Trapani ne perde quattro. Tra chi migliora, Agrigento guadagna 14 posizioni, Ragusa 12 e Siracusa sette. Anche alla luce della ripresa post-Covid, per la prima volta si è valutato l’indice Qualità della vita delle donne, sulla base di 12 parametri tra cui il gap retributivo, quello occupazionale, le imprese e lo sport femminile. Al centro della valutazione c’è anche il tasso di criminalità individuato nel rapporto tra le denunce effettuate e la popolazione. Per fatti legati a reati di associazione mafiosa, complessivamente, nel 2021 in Sicilia si sono registrate solo 16 denunce. A Catania sono state solo sei le denunce, segue Palermo con quattro, Enna, Caltanissetta, Trapani e Messina con una denuncia. Chiudono la black list Ragusa e Agrigento con zero denunce

Agrigento
Come per l’indagine sull’ecosistema urbano, anche stavolta Agrigento sembra essere destinata a scalare tutte le classifiche. Occupa il primo posto nel panorama siciliano e, sebbene su scala nazionale si piazzi all’84esima posizione su 107 province, recupera ben 14 posizioni. Tra i punti forti si registra la qualità dell’aria che gli fa guadagnare il primo posto nella classifica nazionale. Anche sulla criminalità – altro parametro oggetto dello studio – occupa la 78esima posizione a livello nazionale con oltre diecimila denunce. Meno bene, invece, la qualità della vita per le donne per cui Agrigento si piazza al 99esimo posto

Ragusa
Il centro ibleo recupera 12 posizioni ma si trova comunque in fondo alla classifica occupando l’87esima posizione. In Sicilia risulta la seconda provincia per qualità della vita. Tra i vanti ragusani c’è il quoziente di natalità, un parametro che vale la quarta posizione a livello nazionale. Un flop invece quello che attiene all’offerta di trasporto pubblico – valutata sulla base della percorrenza in chilometri delle vetture in rapporto alla popolazione del comune capoluogo – per cui la provincia risulta fanalino di coda, occupando la 107esima posizione. Sullo stato della criminalità, invece, il centro Ibleo si classifica 57esimo, con un distacco di ben 21 posizioni rispetto ad Agrigento. E il primato lo raggiunge nel furto di ciclomotori posizionandosi quarta a livello nazionale. Un dato, quello della criminalità, che però, viene valutato alla stregua delle denunce effettuate pari, nel 2021, a più di ottomila nel centro ibleo. Duemila denunce in meno rispetto ad Agrigento. Ancora indietro, invece, per la qualità della vita delle donne, per cui Ragusa occupa l’85esima posizione

Enna
Anche l’Ennese si trova in fondo alla classifica nazionale e occupa la 92esima posizione. Ma sull’Isola occupa il terzo posto. Con una popolazione che non arriva ai 160mila abitanti, Enna spicca per la presenza di giovani amministratori comunali under 40 che le aggiudicano il terzo posto a livello nazionale. Pecca, invece, per la carenza sul territorio di luoghi di svago e benessere fisico come palestre, piscine e teatri. Una circostanza, questa, che pone il centro di circa 160mila abitanti in cui resiste ancora l’unico cinema della città, al 107esimo posto. Con poco più di tremila denunce, per criminalità, Enna occupa l’82esima posizione. Perde sei posizioni, invece, per quanto riguarda la qualità della vita delle donne: solo 88esima a livello nazionale.  

Palermo
Il capoluogo di regione è la quarta città più vivibile in Sicilia. Ma su scala nazionale si ferma alla 95esima posizione. Tra i punti forti c’è sicuramente il dato sulla cessazione di attività e imprese. Un indice che, con 2,3 imprese cessate su cento registrate, le attribuisce il terzo posto su scala nazionale. La performance in cui, invece, Palermo presenta dati peggiori riguarda l’indice che contempla la presenza di bar ogni mille abitanti che, al contrario di quanto si possa credere, piazza la città ultima nella classifica nazionale. Con 39mila denunce effettuate, il capoluogo si posiziona al 26esimo posto per criminalità. Sul tenore di vita femminile, invece, occupa l’86esima posizione

Messina 
Su scala regionale, subito dopo Palermo, si piazza Messina che, a livello nazionale, occupa la 97esima posizione. Con poco più di 600mila abitanti, per la città peloritana, tra le performance migliori si registra la cessazione di attività – anche in questo caso sotto la media nazionale -, al punto da superare perfino Palermo e guadagnare la seconda posizione su scala nazionale. Ma, al contempo e al contrario, il Messinese paga lo scotto della mancata costituzione di nuove imprese che registrano la provincia ultima nella classifica nazionale, con un valore pari a 3,2. Ben 0,8 punti in meno rispetto alla media nazionale. Per qualità della vita delle donne, Messina occupa l’89esima posizione. Mentre si posiziona quasi a metà classifica per quanto riguarda la criminalità, guadagnando il 62esimo posto con oltre 16mila denunce

Siracusa 
Sesta provincia siciliana e 98esima a livello nazionale, la provincia aretusea con oltre 13mila denunce si piazza al 19esimo posto per criminalità. Tra i punti di forza c’è la banda ultra larga. Siracusa, infatti, secondo l’indagine avrebbe il miglior sistema di connessione perché dotata di più reti Fttc, letteralmente, Fiber to the Cabinet. Ovvero il sistema di connessione grazie a cui la fibra arriva fino alla cabina che, solitamente, si trova vicino al centro abitato o a singole abitazioni. Uno dei migliori sistemi di connessione, per il momento, che però non eguaglia il sistema Ftth, ovvero Fiber to the Home, attraverso cui la fibra arriva direttamente nelle case degli utenti. Tra i flop, invece, c’è il dato sui depositi bancari che vede Siracusa terzultima a livello nazionale. Ancora negativa la qualità della vita delle donne in Sicilia che vede il centro aretuseo occupare la 96esima posizione

Catania 
Settima posizione per Catania a livello regionale. Davvero pochi i record positivi per la città etnea, fatta eccezione per il quoziente di natalità che posiziona Catania al secondo posto della classifica nazionale. Ma nella classifica complessiva il centro etneo è 102esimo su 107 province italiane. Per quanto attiene invece alla criminalità, si classifica 22esima a livello nazionale con più di 36mila denunce. Per questo parametro, sono tanti i record negativi per il Catanese: quinta posizione per tentati omicidi e decima per furti. Mentre guadagna un quarto posto per il furto di motorini. Tra i flop non poteva mancare la raccolta differenziata. Un settore in cui Catania, per gli esiti dell’indagine, raggiunge solo lo 0,1, a dispetto dello 0,6 di media nazionale. La qualità della vita al femminile, invece, migliora rispetto a Siracusa, pur rimanendo, tuttavia, sempre in fondo alla classifica: 87esima posizione a livello nazionale. 

Caltanissetta
Anche il Nisseno occupa gli ultimi posti e si piazza al 103esimo, nonostante abbia guadagnato tre posizioni nella classifica nazionale. Sul piano della criminalità, invece, è in 46esima posizione. Tra i punti di forza c’è sicuramente la bassa mortalità per incidenti stradali: uno zero per cento che fa guadagnare a Caltanissetta il primo posto sul podio nazionale, a dispetto di una media del Paese pari a 0,5 per cento. Tra le performance peggiori, invece, si registra la qualità della vita delle donne per cui Caltanissetta è fanalino di coda a livello nazionale. 

Trapani
Ultima a livello regionale e terzultima su scala nazionale, a Trapani, il 2021 non ha fatto registrare alcun passo in avanti. «Piuttosto quattro passi indietro rispetto allo scorso anno», commenta il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello. A livello nazionale scivola dunque in 105esima posizione, poco prima di Foggia e Crotone. «Una situazione allarmante per la nostra provincia – ha proseguito Tumbarello – soprattutto se si prende in considerazione il dato per noi più preoccupante, ovvero quello relativo al lavoro, che vede il nostro territorio piazzarsi al 99esimo posto, uno in meno rispetto all’anno precedente». Al contempo il Trapanese spicca tra le province che hanno concesso meno ore di cassa integrazione che gli valgono il quinto posto su scala nazionale. Tra i punti deboli c’è la formazione permanente degli abitanti tra i 25 e i 64 anni per cui Trapani si trova al 107esimo posto, ultima a livello nazionale. Ultimo posto anche con riguardo ai pagamenti effettuati oltre i trenta giorni, per cui la città supera la media nazionale di 0,1 punti. Si guadagna, poi, la 25esima posizione per livelli di criminalità con 13.585 denunce.  


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