Arriva da Messina uno degli ideatori di Soulstice Il videogame è stato pre-annunciato a Los Angeles

C’è un messinese dietro uno dei videogiochi che sta appassionando milioni di player di tutto il mondo. Si tratta di Stefano Federico, 29enne concept artist che ha curato insieme a un team tutto italiano la realizzazione del videogame Soulstice. Lo scorso 13 giugno è stato preannunciato al Pc Gaming Show di Los Angeles. Federico ha ideato e realizzato le ambientazioni del videogame grazie ad un’esperienza maturata negli anni della formazione studentesca prima e lavorativa poi. Una passione coltivata negli anni e che oggi gli ha permesso di raggiungere importanti traguardi. 

«Ho frequentato il liceo artistico Ernesto Basile nella mia città natale, Messina – spiega a MeridioNews -. In seguito mi sono spostato a Firenze dove al Laba (Libera accademia delle Belle arti) ho frequentato un corso focalizzato sul graphic design e più in generale sulla creatività applicata al digitale». Quando ha mosso i primi passi in campo artistico non pensava certo che il suo lavoro sarebbe diventato questo. «Non è stato esattamente un percorso lineare con una presa di coscienza netta, tuttavia lavorare e frequentare il corso del mio professore di fumetto, Federico Ferniani, all’università è stato uno degli step più importanti – osserva – Seppure in un ambito diverso come quello del fumetto. Conoscere in prima persona qualcuno che non solo lo insegna, ma fa della creazione di immagini un vero lavoro, e non più solo un hobby, mi ha influenzato parecchio. Così sono stato spinto a insistere su ambiti di mio interesse, ma su cui difficilmente avrei scommesso anni prima». 

Ma approdare ai videogame non è stato così immediato. Un lento percorso arricchito da esperienze professionali sostenute degli amici, ma soprattutto dalla famiglia. «Per diversi anni mi sono cimentato con la graffiti art e anche acrilico su tela – spiega Federico – e seppure fuori da ogni percorso accademico, questo tipo di sperimentazione ha fatto davvero tanto per la mia crescita artistica». Ed è proprio in ambito familiare che arriva il primo vero contatto con il mondo dei videogames. «Mio padre acquistò un vecchio Super Nintendo e a volte capitava proprio che tutta la famiglia si sedesse in salotto ad osservare e divertirsi mentre lui giocava. Un po’ come guardare un film tutti assieme». È così che un semplice hobby si è trasformato in una passione. Inizia quindi a informarsi più approfonditamente sui prodotti tramite le varie riviste dell’epoca, acquista nuove console, giochi e altro. Con il tempo ha ottenuto le informazioni necessarie a comprendere il complesso percorso di sviluppo che stava dietro a quei prodotti. 

«Era la naturale evoluzione del mio interesse: videogiochi e disegno e, quindi, di conseguenza, sviluppo», commenta. Stefano Federico frequenta un corso intensivo di un anno in concept art e industrial design applicata a film e videogiochi alla Fzd School of Design di Singapore. Poi si è spostato a Kuala Lumpur, in Malesia, dove ha lavorato per quasi due anni come concept artist in una compagnia di outsourcing per giochi a medio e alto budget chiamata Streamline Studios. «Queste esperienze sono state molto importanti per imparare ad esprimersi in inglese – continua e far diventare la lingua un qualcosa di integrato nella vita quotidiana». Dopo la sua esperienza nel sudest asiatico, appena ne ha avuto la possibilità, ha scelto di lavorare in Italia. Il suo ruolo nell’attuale studio, così come nei precedenti, è sempre quello di concept artist, nello specifico, con un focus sulle ambientazioni. 

«Mi occupo di pre-visualizzare ambientazioni ed elementi di gioco sotto forma di disegni e immagini con la guida e aiuto di un Art Director, Lead Artist e altri colleghi – aggiunge – Queste tavole vengono poi usate come guida e ispirazione visiva dagli altri colleghi e artisti che si occupano di modelli 3D, texture, illuminazione e quindi di integrare il tutto nel mondo di gioco». Adesso Federico vive in provincia di Milano. Il suo percorso di studi e crescita personale lo ha, per forza di cose, portato ad allontanarsi dalla sua città. «Il settore dello sviluppo di videogiochi in Italia è indietro rispetto a molti altri paesi, anche in Europa – sottolinea – Negli ultimi anni ho visto la situazione migliorare ed il settore assumere più rilevanza e investimenti, questo mi rende contento e da speranza. Naturalmente anche al sud sono nate alcune promettenti realtà a cui guardo con grande felicità e interesse – conclude Federico – Tuttavia per la maggior parte il sud sembra fare ancora storia a sé: le realtà sono ancora poche, l’educazione e informazione sull’argomento poca e poco diffusa, gli investimenti e le scommesse in tal senso rimangono davvero rare. Al momento fare questo lavoro a Messina, nello specifico, non è ragionevolmente sostenibile».


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