Caso Gregoretti, Matteo Salvini non sarà processato Non luogo a procedere. Giudice: «Fatto non sussiste»

Matteo Salvini non sarà processato per i fatti della nave Gregoretti. A deciderlo è stato pochi minuti fa il gup Nunzio Sarpietro. Il pronunciamento è stato motivato con la formula del fatto non sussiste e arriva ventisette giorni dopo il rinvio a giudizio a Palermo per la vicenda Open Arms. Questa volta sotto la lente d’ingrandimento il caso della nave Bruno Gregoretti della Guardia costiera, bloccata nel 2019 a largo della Sicilia per oltre cinque giorni con 131 migranti a bordo. Il gup doveva valutare le ipotesi di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Adesso avrà trenta giorni per il deposito delle motivazioni.

Prima di entrare in aula il leader del Carroccio, con l’immancabile mascherina tricolore ma con le bande colorate disposte al contrario, si era intrattenuto con i cronisti, dicendo di aspettarsi una «giustizia con la
g maiuscola». L’ultimo libro di Giorgia Meloni? «Per il momento sto leggendo gli atti giudiziari di questa vicenda – spiega mimando l’altezza del faldone – Mi sembra un romanzo fantasy».

Le reazioni
«
Dedico questa sentenza ai miei figli, agli italiani e agli stranieri per bene, e in particolare alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno combattono per rendere piu’ sicuro il nostro Paese. E spesso lo fanno a mani nude». Queste le parole di Salvini all’uscita dall’aula. L’ex ministro degli Interni ha aggiunto che «questa giustizia dice che un ministro che ha difeso i confini e la dignità dell’Italia è un ministro che ha fatto semplicemente il suo dovere – ha aggiunto – e io sono contento e ribadisco che quando e se gli italiani torneranno a votare e restituirmi responsabilità di governo farò esattamente la stessa cosa perché la migrazione regolare, controllata qualificata è un fattore positivo; l’immigrazione fatta a mo’ di Lampedusa con tremila sbarchi in una settimana porta il caos».

«Sono felice per Matteo Salvini, per l’uomo e per il padre, prima ancora che per il leader politico – commenta il presidente della Regione
Nello Musumeci La decisione del Gup di Catania restituisce serenità e dimostra che nella giustizia si può avere fiducia. Spero sia un monito per tutti, anche per gli oppositori: la lotta politica non si fa in tribunale, ma affermando la bontà delle proprie ragioni e chiedendo al popolo di esprimersi».

Tra i primi a commentare il verdetto anche Corrado Giuliano, avvocato di AcogilInRete, associazione che si era costituita parte civile. «Decisione grave che porterà ulteriore discredito nei confronti della magistratura – ha commentato Giuliano – Qui avevamo più elementi rispetto a Palermo. Durante tutto il dibattimento le domande ci facevano presumere questo finale».

Le tappe della vicenda e il braccio di ferro con l’Europa
Salvini nell’estate 2019, quando era ministro dell’Interno del primo governo Conte, bloccò per oltre cinque giorni la
nave della Guardia costiera a largo delle coste della Sicilia. A bordo 131 migranti salvati al largo della coste di Malta. Cinquanta di loro li aveva recuperati il peschereccio Accursio Giarratano di Sciacca, per gli altri aveva provveduto un natante tunisino. In un primo momento vennero fatti scendere i naufraghi bisognosi di cure mediche, tra cui una donna di 29 anni all’ottavo mese di gravidanza, e successivamente 16 persone che si dichiararono minorenni. Erano giorni frenetici con lo stop imposto in attesa di un segnale da parte della Commissione europea, interpellata da Salvini e dalla rappresentanza diplomatica italiana a Bruxelles per il ricollocamento dei migranti. 

Ad aprire un fascicolo su questa vicenda era stata la
procura di Siracusa con il fascicolo in mano al procuratore aggiunto Fabio Scavone. Lo stesso magistrato, accompagnato dai militari del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, effettuò un’ispezione a bordo costatando la presenza di un solo bagno chimico oltre a 25 persone affette da scabbia e una da tubercolosi. Un quadro generale che portò al «consiglio di fare sbarcare le persone» per motivazioni sanitarie. Lo sbarco avvenne il 31 luglio ad Augusta, in provincia di Siracusa, dopo un annuncio in diretta Facebook da parte dello stesso Salvini. 

Il processo
L’ex ministro è finito davanti al giudice per l’udienza preliminare
Nunzio Sarpietro dopo la decisione della giunta per le immunità del Senato, che il 20 gennaio 2020 ha dato il via libera. Richiesta poi confermata a palazzo Madama a febbraio dello scorso anno. Il governo non era più quello giallo-verde ma era già realtà il Conte II con l’asse tra Pd, Movimento 5 stelle e Italia Viva che bocciò l’ordine del giorno di Forza Italia e Fratelli d’Italia. La procura di Catania è sempre stata convinta dell’innocenza di Salvini chiedendo prima l’archiviazione e poi il non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste» nei confronti del leader del Carroccio. Secondo il magistrato Andrea Bonomo non sarebbero stato violate le convenzioni internazionali non assegnando un porto sicuro alla nave della Guardia costiera. Una scelta che Salvini ha sempre ribadito essere stata condivisa con gli allora colleghi di governo e dallo stesso ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 


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