Ragusa: pochi anestesisti, Covid-hub al Giovanni Paolo II Reparto Neonatologia condividerà corridoio con positivi

I contagi da Covid-19 aumentano e iniziano a mostrarsi i primi segni di difficoltà delle Aziende sanitarie siciliane. Preoccupa non poco la curva dei contagi in provincia di Ragusa. Nel capoluogo ibleo scoppia il caso Neonatologia. Il riordino ospedaliero messo in atto dall’Asp 7, con il beneplacito dell’assessorato regionale alla Salute, per recuperare 150 posti Covid in tutta la provincia, prevede la divisione delle due torri del Giovanni Paolo II. A far discutere è la scelta di dividere Ostetricia e Neonatologia, due reparti che fondamentalmente sono complementari. 

In sostanza è in atto lo svuotamento della torre A che sarà dedicata al Covid, fatta eccezione della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale, mentre al posto del reparto di Ostetricia, saranno ricavati 30 posti letto di degenza ordinaria Covid. Fonti interne all’ospedale confermano che non ci sarà più la Pediatria (dove verrà allocata l’Ostetricia), che farà solo ambulatorio e che sarà sopperita da altri ospedali. A fare discutere è anche un altro aspetto: la Neonatologia avrà il corridoio in comune con i reparti Covid.

A Ragusa sono tanti i cittadini che si chiedono come mai il Covid-hub sia stato trasferito dal Maria Paternò Arezzo al nuovissimo Giovanni Paolo II dove insistono tutti i reparti di base. La risposta sta nel fatto che non ci sono abbastanza anestesisti per entrambi i poli, alcuni peraltro sono risultati positivi al Covid e per questo al momento fuori servizio. Per ovviare al problema si è dunque pensato di concentrare i medici su un unico centro.


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