Bilancio, 2019 debutta con l’esercizio provvisorio Opposizioni: «Un fallimento per Nello Musumeci»

E alla fine esercizio provvisorio fu. Il governo regionale dovrà ricorrere al ricorso della gestione finanziaria in dodicesimi per il debutto del 2019. Il disegno di legge, che prevede l’esercizio provvisorio per il solo mese di gennaio, è stato votato in giunta nel primo pomeriggio e poco dopo ha trovato il via libera dall’Ars. Una mossa che Musumeci avrebbe voluto evitare, riuscendo così a segnare un segno di discontinuità rispetto al recente passato, ma soprattutto a mettere in condizione i dipartimenti di poter operare con le risorse pianificate per l’intero anno. 

Un tentativo in questa direzione è stato fatto ieri con l’incardinamento della finanziaria a sala d’Ercole. Il piano, in un primo momento, sembrava dovere essere quello di mantenere aperta la seduta fino al voto finale previsto per l’inizio del nuovo anno. La volontà, però, è cambiata e dalle opposizioni non mancano le stilettate: «Il governo Musumeci ha fallito l’obiettivo, mille volte dichiarato, di approvare bilancio e legge di stabilità entro l’anno ed è stato pertanto costretto a fare dietrofront e presentare l’esercizio provvisorio – commenta il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo -. Non farlo, avrebbe messo a rischio i conti della Regione e sarebbe stata una grave inadempienza di legge, così come avevamo detto ieri, prima in conferenza dei capigruppo e poi in aula». Per Lupo si ferma sul dietrofront del governo. «Certamente sorprende che nelle ultime ventiquattro ore abbiano cambiato più volte opinione. Ciò dimostra che il governo Musumeci non solo non ha una maggioranza ma neppure una linea politica».

Posizione simile a quella assunta dal Movimento 5 stelle. «Dopo avere fallito tutti gli obiettivi, il governo del nulla non è riuscito a portare a casa nemmeno l’obiettivo minimo: evitare l’esercizio provvisorio – si legge in una nota -. Cala così mestamente il sipario su un anno di fallimenti che Musumeci, goffamente, ha cercato di coprire con la bufala del dovere del silenzio e, sul filo di lana, con la fake news dell’approvazione del piano rifiuti, una scatola vuota che, al massimo, può essere assimilato ad una dichiarazione di intenti».


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