Lo sbarco iniziato dopo le due si è concluso all'alba. Nella serata di ieri erano state fatte scendere le donne e i bambini e alcune profughe bisognose di assistenza sanitaria con i loro figli
Pozzallo, concluso lo sbarco dei 450 migranti Via alle procedure per ricollocamenti in Europa
I migranti giunti a Pozzallo sulle navi Monte Sperone e Protector sono stati tutti sbarcati. Prima i 184 uomini della Protector e successivamente anche i 209 della Monte Sperone. Ora sono al lavoro gli uomini della Prefettura e della Questura per i ricollocamenti dei migranti negli altri paesi europei. Finora hanno dato disponibilità ad accogliere i migranti (50 ciascuno) Francia, Germania, Spagna e Portogallo. «Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa», si afferma dalla presidenza del Consiglio.
Sono 184 i migranti sbarcati dalla nave Protector di Frontex da quasi due giorni in rada a Pozzallo, con il pattugliatore Monte Sperone della Finanza, in attesa del via libera del governo italiano. Le imbarcazioni avevano intercettato e soccorso un barcone con 450 persone. Lo sbarco iniziato dopo le due si è concluso all’alba. Nella serata di ieri erano state fatte scendere le donne e i bambini e alcune profughe bisognose di assistenza sanitaria con i loro figli. Quelli sbarcati nel corso della notte sono tutti uomini. Tra loro anche 81 minori. Nessun ospedalizzato.
Dopo le prime visite sono state trasferite nell’hotspot di Pozzallo insieme agli altri compagni di viaggio con cui erano partiti dalla Libia. Al momento l’hotspot accoglie 256 migranti. Gli operatori del centro sono impegnati da più di 24 ore sul fronte accoglienza. Alla fine il via libera del ministro dell’Interno prima per donne e bambini della nave della Gdf e poi per quelli della Protector.
«Tantissimi casi di scabbia, donne denutrite, molte persone disidratate. Non è un quadro clinico idilliaco ma neanche drammatico», afferma Khosrow Mansour Sohani, il medico dell’hotspot di Pozzallo che ha visitato i migranti appena arrivati. Sohani è un medico di origini egiziane, da anni ormai in Italia, si è laureato in Medicina a Catania ed ha sposato una farmarcista di Vittoria. Ha lavorato tutta la notte e solo intorno alle 9 ha lasciato Pozzallo per recarsi a Ragusa dove ha il suo ambulatorio al Centro Polifunzionale di via Colajanni, una struttura di sostegno ed ausilio per i migranti realizzata dal ministero dell’Interno in collaborazione col Comune di Ragusa. «Ho lavorato tutta la notte – dice il medico – perché nel centro sono arrivati i migranti a singhiozzo provenienti dalle due navi. Prima in tarda serata le donne e i bambini della nave Monte Sperone, poi gli uomini della Protector e infine gli uomini della nave della Gdf. Non c’è stato un attimo di pausa ma abbiamo affrontato bene l’emergenza».
«È opportuno un celere incontro con il ministro Salvini – dice il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna – per discutere e approntare ogni dettaglio per il futuro, al fine di evitare possibili errori che potrebbero compromettere un lavoro certosino che viene effettuato da anni avendo cura nei minimi dettagli. Una vittoria dell’Italia tutta e dell’Europa la decisione di fare sbarcare questi migranti per questo sento il dovere di ringraziare il ministro Salvini con tutto il suo staff, il Prefetto di Ragusa e quanti operano per l’accoglienza all’hotspot di Pozzallo».