La ricetta per fare della Sicilia una regione davvero digitale «Lavoro da remoto consentirà di tornare a vivere nell’isola»

Continuare a occupare i primi posti di una classifica che, una volta tanto, parla di virtuosità e non di degrado. È la scommessa della Regione Siciliana in materia di transizione digitale, una delle due direttrici – l’altra è la conversione ecologica – su cui l’Europa punta per il futuro del continente. Ieri l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha presentato il piano triennale con gli investimenti che verranno realizzati in Sicilia, regione che – a dispetto di quanto si potrebbe pensare – è in Italia quella con la più ampia copertura a banda larga e ultra larga con velocità pari o superiore a 30 Mbps. «Grazie agli investimenti a oggi realizzati nell’ambito dell’Agenda digitale siciliana, con oltre trecento milioni di euro impegnati e alla centralità geografica, la Sicilia è la regione più infrastrutturata sul piano digitale nel Mediterraneo», ha detto Armao. L’obiettivo adesso è quello di creare servizi che mettano i siciliani nelle condizioni di apprezzare questo stato di cose.

Le strade che nei prossimi due anni verranno percorse sono diverse ma tutte caratterizzate dall’intento di semplificare i rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, anche in campo sociale e sanitario. Con la consapevolezza che uno dei problemi da contrastare resta il digital divide, ovvero il divario che ancora oggi separa la parte di popolazione che ha un reale accesso alla tecnologia da quella che invece ne è esclusa. A beneficiarne, da questo punto di vista, sarebbero sia le vite dei singoli ma anche la democrazia, per via della maggiore facilità di partecipazione dei cittadini. Basti pensare, per esempio, a quanto ancora oggi sia difficile accedere ai documenti che, per la normativa in materia di trasparenza, dovrebbero essere a disposizione dei cittadini. Obiettivo non secondario è anche quello di sfruttare la tecnologia per invertire la tendenza allo spopolamento. «Si punta sul Sicily working – ha spiegato Armao – offrendo servizi alle centinaia di migliaia di persone (siciliani e non) che sono tornati o venuti nell’Isola per lavorare a distanza, giovani e meno giovani che attraverso il lavoro da remoto possano vivere nella propria terra (natia o d’elezione) e lavorare nel mondo».

Se gli obiettivi sono chiari, altrettanto è la consapevolezza dei tanti cambi di passo che dovranno essere compiuti. «Sebbene la Regione abbia recentemente compiuto uno sforzo significativo per sostenere la transizione digitale, è necessario promuovere un cambiamento culturale nella pubblica amministrazione per sfruttare appieno il potenziale offerto dalle tecnologie», si legge nel documento di oltre un centinaio di pagine in cui vengono elencati i progetti che saranno finanziati. 

Entro la fine dell’anno, la Regione punta a estendere a tutti i 391 Comuni dell’isola la banda ultra larga. Per farlo verranno investiti i restanti 80 milioni dell’appalto aggiudicato da Infratel e Open Fiber. Al momento sono 190 quelli con cantieri già collaudati positivamente. A livello infrastrutturale le scelte ricadranno anche sul potenziamento degli ambienti cloud, così da rafforzare i requisiti di sicurezza e affidabilità per la gestione delle informazioni in possesso degli uffici regionali. Previsto anche lo sviluppo di uno sportello del cittadino digitale per – è la promessa – «migliorare l’interazione con gli utenti dei servizi regionali». Cinque milioni di euro serviranno a creare le condizioni per innalzare il livello qualitativo dello smart working, introdotto alla Regione con la pandemia. Per farlo verranno usate «tecnologie che consentono di replicare su qualunque macchina l’esatta configurazione della postazione a disposizione di ciascuno presso la sua sede abituale». I servizi digitali torneranno utili anche per monitorare e gestire gli accessi del pubblico agli uffici, una misura – finanziata con 100mila euro – che potrebbe dare i propri risultati anche in tema di contrasto alla corruzione. 

Il piano prevede anche 1,5 milioni per la realizzazione di una piattaforma per la gestione dei concorsi pubblici, mentre due milioni saranno investiti per proseguire il percorso di digitalizzazione del patrimonio librario sulla scia di quanto fatto con la biblioteca centrale della Regione e con la biblioteca del museo Pirandello. Verrà allungata la lista – 2,5 milioni l’ammontare dei finanziamenti – dei luoghi della cultura che ospiteranno applicativi di realtà virtuale e saranno dotati di wi-fi pubblico gratuito. L’indirizzo che il governo regionale è intenzionato a seguire è quello che prevede la razionalizzazione dei portali che raccolgono informazioni utili per residenti e turisti, ancora oggi disorientati dalla presenza di troppi siti, spesso anche poco aggiornati. In tal senso, oltre due milioni serviranno per la realizzazione di un portale regionale dedicato al turismo, mentre un milione sarà usato per un portale Natura, specializzato sulle aree protette.

La gestione digitalizzata delle informazioni dovrebbe riguardare anche la sicurezza del territorio, con applicativi dedicati al censimento delle opere di difesa idraulica, di quelle di tombinamento e coperta, ma anche delle interferenze del reticolo idrografico. Saranno mappati in maniera organica gli eventi alluvionali, mentre un’app servirà a diffondere i comportamenti da adottare in relazione al rischio sismico. Tra i progetti c’è anche quello di creare un’anagrafe digitale degli studenti e un applicativo che monitori la dispersione scolastica; per realizzarlo la Regione investirà un milione di euro. Saranno invece tre quelli per creare una centrale operativa regionale della mobilità capace di verificare in tempo reale i servizi di trasporto pubblico regionale, tra bus, treni e traghetti.

In materia di salute, infine, tra le proposte sposate dal governo ci sono quella riguardante la realizzazione di un sistema di monitoraggio delle prestazioni assistenziali regionali, che verrà finanziato con quasi cinque milioni e mezzo, e un progetto per garantire l’integrazione del fascicolo sanitario elettronico nel sistema regionale della sanità. Per farlo la Regione stanzierà due milioni di euro.


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