Antonello ne ha combinata un’altra: rivuole le Province, ma l’Udc non sa nulla…

CRACOLICI PROTAGONISTA DI UN NUOVO PASTICCIO: SI VORREBBE RIMANGIARE LA RIFORMA, MA NICOLA D’AGOSTINO CHIEDE ‘LUMI’

L’abbiamo sempre detto e lo ribadiamo: Antonello Cracolici, anche se insignito della poltrona di presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars, resta una specie di Cimabue: ogni volta che fa una cosa ne sbaglia due. Non ci può fare nulla: è la sua natura.

Se n’è accorto anche il parlamentare regionale dell’Udc, Nicola D’Agostino. Che precisa: “La proposta di legge approdata ieri in prima Commissione (cioè nella Commissione legislativa di Cracolici ndr) e che ristabilisce le Province, per l’Udc è una grande sorpresa. Non ne sapevamo nulla. Si tratta di un’iniziativa dell’onorevole Antonello Cracolici, mai concordata né con l’assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, né con il nostro partito”.

Insomma, un colpo di mano un po’ ‘stalinista’ del solito Antonello. “Considerato che, ad oggi, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha sempre parlato di abolizione delle Province – aggiunge D’Agostino – non possiamo credere che adesso abbia cambiato idea”.

“Inoltre, qualsiasi altra idea diversa dalla reale soppressione delle Province – osserva ancora il deputato regionale – avrebbe il sapore di una solenne presa in giro perpetrata a danno dei siciliani. L’Udc rimane convinta che si debba andare verso l’abolizione secca dell’ente intermedio. I liberi consorzi, così concepiti, non solo non sono liberi, ma sono l’esatta riproposizione delle Province attuali: stessi confini, stesse competenze, stesso personale”.

Per quello che abbiamo capito noi, il Nostro Antonello vorrebbe ripetere la sceneggiata del 1986, quando l’Ars approvò la legge n. 9. Che, per la parte relativa alle Province era, appunto, una sceneggiata: ‘aboliva’ sulla carta le vecchie Province, chiamandole pomposamente “Nuove Province regionali” spacciate per “liberi Consorzi di Comuni”. In realtà, erano le stesse Province, con gli stessi Comuni, con qualche competenza in più.

Cracolici vuole replicare la sceneggiata del 1986? “Cosa cambierebbe?”, si chiede chiede D’Agostino. “Nulla – aggiunge il deputato dell’Udc -. Anzi, si confermerebbe la solita ipocrisia della politica siciliana. I Comuni – conclude debbono invece avere la libertà di potersi unire in liberi consorzi, come proposto dall’assessore Valenti, per fare valere le peculiari ragioni del proprio territorio”.


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