Amministrative Monreale, battuti M5S e Lega Al ballottaggio del 12 Capizzi e Arcidiacono

«Per noi è un risultato importante, non ci sentiamo sconfitti dalla città, la partita è chiaramente aperta, ci dividono soltanto una manciata di voti». È pieno di entusiasmo il primo commento del sindaco uscente di Monreale Piero Capizzi (21,49 per cento di preferenze), che andrà al ballottaggio del 12 maggio contro il candidato Alberto Arcidiacono (23,45 per cento di voti). Capizzi, dato dalle statistiche tra i nomi più papabili, è appoggiato dalle liste Alternativa Civica e Popolari per Monreale. Il primo cittadino può contare sull’appoggio di big come assessori e consiglieri uscenti, ma paga il prezzo di alcuni contrasti e polemiche che hanno caratterizzato il suo mandato. Dall’altra c’è invece un avversario del Centrodestra, sostenuto dalle liste Obiettivo Futuro, La Nostra Terra, Diventerà Bellissima, Autonomia e Libertà.

«Eravamo in una posizione indubbiamente di svantaggio – torna a dire Capizzi -, perché eravamo uscenti, quelli cioè su cui vengono riversate in genere tutte le criticità, per non aver fatto, per non aver completato, per non aver realizzato. Quindi è un risultato che ci dà grande fiducia e un motivo in più per poter affrontare questo ballottaggio, e siamo certi e convinti che la città ci risponderà e ci premierà. E lo scontro con Arcidiacono sembra non spaventarlo troppo, anche perché proprio lui è stato battuto alle scorse amministrative proprio da Capizzi. Che sia oggi lo stesso copione di allora? «Cercherò di far ripetere la circostanza – scherza il sindaco uscente -, anche perché la differenza di voti non ha dato una bocciatura alla mia amministrazione. Anzi, c’erano molti candidati a sindaco e le due liste civiche in mio appoggio, abbiamo retto a una corazzata, abbiamo vinto alla grande. A Pioppo addirittura abbiamo avuto un successo enorme distaccandolo in maniera considerevole. Certo, dobbiamo lavorare adesso sui punti critici».

In corsa per la poltrona di sindaco, infatti, c’erano ben otto candidati e ben quindici liste. Il tutto tra un Centrodestra spaccato su tre fronti, un Pd senza simboli e schierato su più liste, con la Lega e il M5S in corsa da soli. Con Giuseppe Romanotto da una parte, candidato della Lega in corsa con il proprio simbolo, dopo che l’intesta con altre forze di centrodestra è sfumata, che ha totalizzato il 13,53 per cento di voti. E Fabio Costantini dall’altra, in corsa col simbolo del Movimento, sostenuto da una sola lista, che totalizza invece solo il 7,81 per cento. Tra i candidati, anche nomi storici come quello dell’ex sindaco Salvino Caputo, appoggiato da Forza Italia, Per Monreale Salvino Caputo Sindaco, Uniti per Monreale, fermo al 13,07 per cento di consensi. Il Pd, come accade spesso, non è riuscito a far sintesi diviso su più fronti: Roberto Gambino appoggiato da due liste, Il Mosaico e Monreale Bene Comune mentre, raggiunge il 16,31 per cento di preferenze, mentre Massimiliano Lo Biondo appoggiato da #Oltre il 3,81 per cento, infine Benedetto Madonia sostenuto da Occupiamoci di Monreale lo 0,52 per cento.

Intanto tocca aspettare fino al 12 maggio. «Lavoreremo intensamente – afferma con decisione Capizzi -, dobbiamo capire intanto quali saranno i risultati e le percentuali esatte, ancora non c’è la distribuzione dei seggi. Tutto il resto verrà da sé. Ci sono a quanto pare liste grosse che rischiano di essere estromesse per il mancato raggiungimento dello sbarramento, quindi aspettiamo questi risultati».


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