Ieri ennesimo incontro, a roma, tra rita borsellino e i vertici del pd, con in testa il segretario nazionale, pier luigi bersani. Ancora una volta inutili sono risultati i tentativi di far digerire alla borsellino lalleanza tra sinistra e terzo polo per le prossime elezioni comunali di palermo. Anzi, la parola digerire è sbagliata, perché lei, la terribile rita, non ha mai nemmeno assaggiato lipotesi di un accordo politico-elettorale con i centristi.
Altro no di Rita Borsellino a Bersani
Ieri ennesimo incontro, a Roma, tra Rita Borsellino e i vertici del Pd, con in testa il segretario nazionale, Pier Luigi Bersani. Ancora una volta inutili sono risultati i tentativi di far digerire alla Borsellino lalleanza tra sinistra e terzo polo per le prossime elezioni comunali di Palermo. Anzi, la parola digerire è sbagliata, perché lei, la terribile Rita, non ha mai nemmeno assaggiato lipotesi di un accordo politico-elettorale con i centristi.
Così ai vari Bersani, Giuseppe Lupo (il segretario regionale del Pd che ha combinato tutto questo quarantotto, convincendo Bersani a lanciare la candidatura della Borsellino a sindaco di Palermo: mossa che si sta rivelando un mezzo disastro per il partito), Antonello Cracolici, Giuseppe Lumia e via continuando non è rimasto altro che prendere atto di un ennesimo diniego.
In quella che si annuncia come la telenovela di Natale (è probabile che, fino a fine gennaio del prossimo anno, quando verranno celebrate le elezioni primarie, assisteremo a questo tira e molla), la Borsellino – questo le va riconosciuto – si comporta con grande tatto. Riceve con garbo gli esponenti del Pd, vola pure a Roma ad ascoltare le loro ragioni, poi, però, alla strinciuta – quando cioè quelli gli propongolo lalleanza con il terzo polo – sempre con garbo ed eleganza, pronuncia il suo no.
E adesso? Lunico dato certo è che il centrosinistra di Palermo dovrà scegliere il proprio candidato con le elezioni primarie. La Borsellino, ovviamente, è candidata. Con una posizione politica chiara: niente alleanza con il terzo polo. Un bel grattacapo per lala del Pd che sostiene la giunta Lombardo alla Regione.
Il Pd di Palermo potrebbe scegliere di votare la Borsellino, facendo buon viso a cattivo gioco. Ma rischierebbe di eleggere sindaco di Palermo una donna simbolo di una sinistra alternativa e, soprattutto, contraria allalleanza Pd-terzo polo alla Regione (quindi contraria al governo Lombardo). Per scongiurare questa eventualità il Pd – magari in accordo con il terzo polo – dovrebbe contrapporre, alle primarie, un candidato in grado di battere la Borsellino. Cosa, questa, più facile a dirsi che a farsi.
Quattro i possibili scenari. Il meno probabile è un candidato del terzo polo appoggiato ovviamente anche dal Pd. Secondo scenario: scende in campo il parlamentare nazionale Giuseppe Lumia: cosa improbabile, perché una sua sconfitta sancirebbe il suo tramonto politico. Terzo scenario: alle primarie si candida lattuale capogruppo del Pd allArs, Antonello Cracolici: già questa è unipotesi possibile. Quarto scenario: la candidatura, che linksicilia ha anticipato domenica scorsa, del segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo. Potrebbe toccare a questultimo sfidare la Borsellino alle primarie. Forte di un grande seguito nel mondo cattolico, Lupo è, forse, il candidato più accreditato per competere alle primarie con Rita Borsellino.