Continua a crescere il numero degli operatori sanitari contagiati all’interno dell’ospedale Santissima Addolorata di Biancavilla. L’ultimo caso, come accertato da MeridioNews, riguarda un infermiere che presta servizio in sala gessi. L’uomo, asintomatico, adesso si trova in isolamento domiciliare obbligatorio. Il paradosso vuole che il nosocomio, individuato dall’Azienda sanitaria provinciale di Catania come centro Covid, al momento non ospiti nemmeno un degente infetto dal nuovo coronavirus. Ad ammalarsi però sono infermieri e operatori socio-sanitari.
Il virus ha fatto capolino da mercoledì. In quattro giorni sono emersi sei contagi: cinque riguardano infermieri, di cui tre in servizio al Pronto soccorso, uno in Chirurgia e uno in sala gessi. C’è poi la positività di una lavoratrice della Pfe, l’azienda privata che offre servizi di pulizia in ambito ospedaliero. Cosa succederà adesso? Sul fronte Covid-19 decine di persone aspettano i risultati del test. Alcuni di loro, secondo quanto accertato da MeridioNews, nonostante lo abbiano fatto la scorsa settimana. Ieri, a partire dalle 8.30, è toccato ad altri sanitari sottoporsi al tampone.
Dall’Asp hanno fatto sapere che i test effettuati sono stati 200. «Abbiamo avviato un’importante attività di sorveglianza sanitaria a tutela degli operatori e della popolazione – spiega Antonino Rapisarda, direttore sanitario dell’Asp di Catania – L’orizzonte di gestione di questo processo è definito dalle disposizioni governative nazionali e regionali. Nessun allarmismo, nessun focolaio, quindi – aggiunge Rapisarda – ma una normale quanto determinata attività di prevenzione per quella fascia di popolazione rappresentata dagli operatori sanitari».
Sulla diffusione del contagio, però, potrebbe avere inciso la lentezza dei laboratori nel refertare i tamponi. Alcuni degli infermieri risultati positivi, avevano effettuato il test sette giorni prima e da quel momento – come disposto dalla normativa essendo asintomatici – avevano continuato a prestare servizio nel nosocomio. Sulla vicenda dell’ospedale di Biancavilla interviene anche il sindacato NurSind, con una nota firmata dal segretario territoriale Salvatore Vaccaro, inviata all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, al prefetto e ai vertici dell’Asp. «Purtroppo i tamponi fatti a questi dipendenti – si legge nel documento – sono stati esitati con notevole ritardo. A causa di questo, i positivi potrebbero avere contagiato altri colleghi e i familiari con cui sono venuti in contatto». Motivo per cui è stata chiesta «la messa in sicurezza dell’ospedale».
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