Dopo la protesta dei netturbini nel centro abitato in provincia di Agrigento si registrano due gravi episodi. Le indagini sono state affidate ai carabinieri. Oggi vertice in prefettura. A MeridioNews il racconto della prima cittadina Anna Alba
Alta tensione a Favara, due intimidazioni in 24 ore Sindaca: «Mai subito minacce ma siamo provati»
Una bottiglia incendiaria lanciata contro il portone del municipio, in piazza Cavour, e una scritta dal chiaro sapore intimidatorio nella sede dell’ufficio Tributi di via Beneficenza Mendola. A Favara sono giorni di alta tensione e i due episodi, nonostante al momento non ci sia l’assoluta certezza, sembrano collegati tra loro. Il testo della scritta: «Voglio i soldi» sembrerebbe rimandare a quanto registrato da settimane nella cittadina in provincia di Agrigento, con gli operatori ecologici che per circa 15 giorni avevano incrociato le braccia, lasciando i rifiuti in strada, per protestare contro i mancati pagamenti da parte del raggruppamento di imprese che ha l’appalto di raccolta e spazzamento.
A occuparsi delle indagini sono i carabinieri della tenenza locale, gli stessi che hanno raccolto le denunce della sindaca Anna Alba, al momento a carico di ignoti. Sabato contro il portone del Comune è stata lanciata una bottiglia con all’interno del liquido infiammabile. Le fiamme dopo essersi sviluppate sono state però spente, come riporta Grandangolo, dall’intervento di un commerciante e di un consigliere comunale. «Ho fatto una denuncia – racconta la sindaca contattata telefonicamente da MeridioNews – Purtroppo nell’area non ci sono telecamere del Comune e diverse attività commerciali erano chiuse per le restrizioni legate al Covid-19». Per Alba, che guida Favara dal 2016 con l’iniziale sostegno del Movimento 5 stelle, è la prima volta in un contesto così. «Non abbiamo mai affrontato vicende del genere – racconta – e devo dire che siamo molto provati».
Per quanto riguarda il secondo episodio, oltre alla scritta nera realizzata con una bomboletta spray, davanti l’ingresso dell’ufficio è stata trovata carta bruciata e plastica, particolari legati a un principio d’incendio, come dimostrano i segni nella parte bassa dell’ingresso. «Avendo i dipendenti con lavoro agile da casa – racconta Alba – ci siamo accorti delle scritte ieri sera (sabato, ndr) sul tardi. Non escluso però che il tutto sia stato fatto lo stesso giorno dell’intimidazione in municipio nonostante si tratti di due sedi distanti tra loro». Al momento la prima cittadina esclude però una correlazione con la protesta dei netturbini: «Confermo che abbiamo avuto giornata travagliate su questo tema – dice – ma è anche vero che abbiamo superato la situazione di stallo che si era creata e adesso il clima è più sereno».
Oggi intanto la sindaca verrà ricevuta dalla prefetta di Agrigento Maria Rita Cocciufa. Per Alba si è mobilitato il gruppo parlamentare all’Assemblea regionale siciliana del Movimento 5 stelle. «Che si tratti di un atto intimidatorio oppure dell’opera di un balordo, si tratta di un fatto che merita massima attenzione – scrivono i deputati – Il Comune è la casa dei cittadini. Pertanto un simbolo oltre che un luogo di democrazia. All’amministrazione, al Consiglio oltre che a tutti i dipendenti, giunga la nostra solidarietà».