Scettici i sindacati che, al termine dell'incontro a Roma con l'azienda, denunciano un forte quadro di immobilismo e paventano il pericolo che l'accordo del 31 maggio «non regga dopo la perdita della commessa Enel»
Almaviva, al Mise quadro «preoccupante» A rischio trasferimento lavoratori di Palermo
Una situazione «preoccupante», caratterizzata da «forte immobilismo», con perdite per oltre 3 milioni di euro e lo spettro del trasferimento per i 370 lavoratori palermitani della commessa Enel. Questo il quadro a tinte fosche che è emerso oggi al termine dell’incontro sulla vertenza Almaviva Contact che si è tenuto oggi al ministero per lo Sviluppo economico a Roma. Secondo i sindacati, l’azienda avrebbe ribadito ancora una volta le difficoltà economiche che si stanno manifestando dalla firma dell’accordo a oggi. Nel complesso Almaviva registra una perdita che è cresciuta fino a 2 milioni e 871 mila euro e una scopertura dovuta alla non erogazione da parte delle sedi territoriali dell’Inps delle quote Cds anticipate, pari a 8 milioni di euro. Nessuna novità sul fronte delle commesse: le gare a cui Almaviva ha partecipato non c’è stato nessun avanzamento tranne per la gara Enasarco che è l’unica commessa aggiudicata con il criterio della qualità prevalente al punteggio economico.
Gli indicatori dei tre siti di Palermo, Roma e Napoli sono ulteriormente peggiorati e non si ha alcuna novità per quanto riguarda il prosieguo della commessa Enel che vede interessati circa 400 operatori a Palermo e l’azienda ha anticipato la possibilità di trasferire i lavoratori in altre sedi. Critici i commenti dei rappresentanti dei lavoratori che hanno preso parte all’incontro con il vice ministro Teresa Bellanova e il management di Almaviva. «L’impressione è di un forte immobilismo che avvolge queste aziende e tutto il settore dei call center – ha detto il segretario Slc Cgil Palermo Murizio Rosso -. Almaviva ha aperto l’incontro leggendoci la lista delle difficoltà. Credo che dopo aver avviato sia il tavolo di settore dei call canter che il tavolo di Almaviva bisogna cominciare a fare scelte coraggiose e concrete. La prima è sradicare l’idea malsana che sotto i parametri dei contratti nazionali di categoria non si possano vincere commesse e appalti. La seconda è che bisogna applicare concretamente le sanzioni sulle delocalizzazioni a chi non rispetta le regole. La terza deve vedere un impegno straordinario in direzione degli investimenti».
«Dalla firma dell’accordo a maggio sono ben pochi gli impegni assunti dal governo nazionale che sono stati rispettati – hanno sottolineato Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel Cisl Almaviva – e intanto l’azienda oggi ha presentato un quadro complessivo di peggioramento, perdite che hanno sfiorato i tre milioni di euro ad agosto e ad aggravare tutto c’è la perdita della commessa Ene che rischia di compromettere l’accordo di maggio perché questo esubero di personale, ha ribadito l’azienda, non è sostenibile. Le clausole sociali non vengono applicate, non risulta che la Regione si sia attivata per avviare il progetto di formazione e il tavolo nazionale sui call center è stato convocato solo due volte dopo l’accordo ma non ha ancora portato alla definizione di quella riforma complessiva del settore attesa da troppo tempo. E le commesse italiane assegnate in Albania restano fuori con buona pace di tutti gli impegni che erano stati assunti sulla delocalizzazione».
Intanto il vice ministro Bellanova ha fatto sapere di aver chiesto ad Enel un incontro con la società che ha ottenuto la commessa per convocare poi di nuovo le parti, e ha ribadito che l’articolo 24 bis sulle delocalizzazioni è in Senato e sarà discusso a breve. Per Giuseppe Tumminia, segretario Generale Uilcom Sicilia il possibile trasferimento di centinaia di lavoratori in altre sedi sarebbe «l’ennesima testa d’ariete usata come scorciatoia per sollecitare le Istituzioni a farsi carico di quel processo regolatorio che oggi, per interessi ben precisi, appare in forte affanno. Il nostro auspicio è che il Governo sappia mantenere fede agli impegni presi nella vertenza».
«Dalla riunione di oggi – hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano – è emerso un quadro della crisi di Almaviva ancora preoccupante. L’amministrazione comunale oggi ha chiesto al governo nazionale di favorire tutti gli interventi a difesa di quanto previsto nell’accordo dello scorso maggio. Contestualmente, l’amministrazione comunale continuerà a seguire in maniera vigile l’evolversi dell’attuazione dell’accordo avendo come punti fermi la difesa del lavoro e della condizione di vita di migliaia di giovani donne e uomini»