«Eravamo preoccupati, ma adesso possiamo dire che la cosa più importante è che non ci siano stati feriti, dispersi e morti». Inizia con queste parole – pronunciate dalla prefetta di Catania, Maria Carmela Librizzi – il punto sull’alluvione che nelle scorse ore ha colpito Riposto, Mascali, Giarre e le frazioni di Altarello e di Torre […]
L’alluvione tra Riposto e Giarre e i rischi (noti) dei torrenti esondati. Negli ultimi due anni bonifiche per oltre 200mila euro
«Eravamo preoccupati, ma adesso possiamo dire che la cosa più importante è che non ci siano stati feriti, dispersi e morti». Inizia con queste parole – pronunciate dalla prefetta di Catania, Maria Carmela Librizzi – il punto sull’alluvione che nelle scorse ore ha colpito Riposto, Mascali, Giarre e le frazioni di Altarello e di Torre Archirafi. In 12 ore si sono registrati accumuli per 500 millimetri di acqua, che hanno trasformato le strade in fiumi, con alcune automobili trascinate a mare e diverse case allagate. Cinque famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case ad Altarello e tra gli sfollati ci sono anche tre bambini che non hanno neppure un anno. Sull’autostrada Messina-Catania, in direzione del capoluogo etneo, si viaggia invece su una sola corsia a causa degli allagamenti. In servizio sono stati richiamati 150 vigili del fuoco, che hanno effettuato oltre 100 interventi. Con loro polizia, carabinieri e decine di associazioni di Protezione civile.
Una situazione in continua evoluzione e che avrà un nuovo aggiornamento domani – giovedì 14 novembre – alle 9:30. Le previsioni, nonostante sia stata diramata un’allerta gialla, sembrerebbero volgere al meglio. A Riposto e a Giarre è stata firmata dai sindaci una nuova ordinanza per la chiusura delle scuole. E se sull’eccezionalità dell’evento non sembrano esserci dubbi, sono diversi gli interrogativi relativi alla tenuta dei torrenti Cozzi, Babbo e Jungo. «Cementificati a valle – ha sottolineato la Protezione civile regionale – e tutti esondati». I pericoli legati a questi corsi d’acqua, tuttavia, sono noti. Nel piano comunale della Protezione civile di Riposto si fa riferimento ai rischi, in caso di esondazioni, «per un fabbricato costruito sulla sponda del torrente Babbo». Altre mappe mostrano diversi siti d’attenzione PAI disseminati lungo i tragitti dei torrenti come punti di criticità idraulica e geologica, specialmente a ridosso dei torrenti Babbo e Caravelle (quelli più a rischio). Nel 2022 vennero stanziati dalla Regione 15mila euro per «un intervento urgente per la messa in sicurezza di un tratto dell’alveo» del torrente Babbo. Sempre durante lo stesso anno la Regione annunciava di avere concluso delle opere per 180mila euro al fine di «ripristinare i muri d’argine nel tratto a monte della strada comunale, con l’obiettivo di regolare il flusso delle acque e di limitare i rischi in caso di piogge abbondanti». Nel 2023 vennero segnalati dalla consigliera comunale di Riposto Claudia D’Aita alcuni accumuli di rifiuti all’interno del torrente e sempre nel 2023 vennero eseguiti dei lavori di bonifica che portarono addirittura al recupero di una macchina abbandonata lungo il letto del torrente.
«Si tratta di un evento eccezionale – spiega D’Aita, contattata telefonicamente da MeridioNews – Lungo il torrente Babbo quasi ogni anno vengono fatte bonifiche per la pulizia, ma evidentemente non basta. Servirebbero interventi radicali. Stessa situazione ad Altarello». La situazione non è migliore a Mascali riguardo il torrente Salto del Corvo, in prossimità della strada provinciale 2/III. A fine ottobre scorso erano stati notevoli i danni causati dal maltempo tra Nunziata, che è frazione di Mascali, e Santa Maria La Strada, che ricade nel territorio di Giarre. Passati circa 20 giorni dal maltempo di fine ottobre, il sindaco di Mascali, Luigi Messina, aveva firmato un’ordinanza per l’affidamento dei lavori di somma urgenza lungo gli argini del torrente, disponendo «una ricostruzione temporanea delle barriere demolite». Adesso bisognerà attendere nuovi sopralluoghi e nuove verifiche dopo l’alluvione di oggi.