Il sindaco di Catania ha annunciato che chiederà al governo nazionale lo stato di emergenza per il settore agricolo. Una richiesta che, dopo il maltempo di ieri, viene direttamente da Confagricoltura. «E' stata la più rovinosa grandinata in 50 anni, ed è la seconda emergenza in pochi mesi, dopo novembre», spiega Mario Faro, rappresentante dei florovivaisti
Agricoltura, Bianco chiede lo stato di emergenza I florovivaisti: «Danni al 90% della produzione»
«I danni causati dal maltempo che si è abbattuto ieri sulla parte ionica della provincia catanese sono incalcolabili, da una prima ed ancora approssimativa stima il 90 per cento della produzione florovivaistica del 2015 è compromesso». La denuncia viene dall’imprenditore Mario Faro presidente della sezione provinciale florovivaistica di Confagricoltura.
Un appello fatto proprio anche da sindaco di Catania Enzo Bianco, che ha parlato questa mattina telefonicamente con il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina preannunciando la richiesta ufficiale per il riconoscimento da parte del governo nazionale dello stato di emergenza per città e provincia. Al centro della richiesta ci saranno in particolare per i gravi danni subiti dall’agricoltura, questione sulla quale Bianco ha già contattato il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, ex presidente della provincia di Catania.
«Ai danni provocati dalla tromba d’aria – prosegue la nota di Faro – che ha devastato serre, ombrai, case, tetti e alberature in pieno campo si è aggiunta la più rovinosa grandinata degli ultimi 50 anni con caduta di chicchi di grandine, di diametro fino a 6 centimetri, che hanno distrutto quasi tutte le nostre piante», spiega il rappresentante dei florovivaisti di Confagricoltura. «Per gli imprenditori della zona ionica questa è la seconda catastrofe della stagione, dopo quella verificatasi a novembre scorso e per la quale attendiamo ancora risposta dalle istituzioni». «Solo nel nostro settore sono a rischio chiusura più di cento aziende che impiegano almeno un migliaio di lavoratori», conclude Faro.
Per il presidente di Confagricoltura Catania, Giovanni Selvaggi, «serve un intervento immediato della politica che, al contrario di quanto successo in altre occasioni, soccorra gli imprenditori agricoli in difficoltà». «I danni sono ingenti soprattutto nella fascia che va da Acireale a Fiumefreddo, ma ai nostri tecnici arrivano segnalazioni di colture danneggiate anche dalla zona pedemontana che include i comuni di Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi, Viagrande, Belpasso. Segnalazioni di danni, infine, anche dalla piana di Catania, specie agli agrumeti di Scordia e Ramacca», precisa Selvaggi. «Siamo già alle prese con la spinosa questione dell’Imu agricola e non abbiamo ancora assorbito i colpi provocati dall’ondata di maltempo di novembre. La dichiarazione dello stato di calamità deve essere immediata così come gli aiuti, tramite sospensione del pagamento dei contribuiti Inps, a tutti gli imprenditori colpiti da questa eccezionale ondata di maltempo», conclude il presidente di Confagricoltura Catania.