Dopo le polemiche e le denunce, arriva la decisione di lasciare il consiglio comunale da parte di uno dei protagonisti del video-sfottò sui precari comunali in sciopero della fame. «È una scelta coraggiosa - commenta il consigliere dimissionario - Non come altri che frequentano i tribunali e non chiedono nemmeno scusa»
Adrano, si dimette il consigliere Enzo Maccarrone «Il video della sasizza un’arma contro il sindaco»
Enzo Maccarrone, consigliere comunale di maggioranza appartenente ad Area popolare, protagonista assieme alla collega Agnese Alberio, del video sasizza in cui sbeffeggiavano i precari del Comune di Adrano, si è dimesso dalla carica di consigliere. «Ora ci puttamu ‘n caddozzu ‘i sasizza, c’u ‘zziccamu ‘ndo nasu», dicevano i due, riferito ai lavoratori in sciopero della fame. Adesso Maccarrone annuncia la sua decisione nel corso di un lunga conferenza stampa durata oltre un’ora, oggi pomeriggio nei locali di palazzo Bianchi, davanti a una platea formata non solo da giornalisti, ma anche da colleghi di partito e semplici cittadini. «Alle 16.30 ho protocollato le mie dimissioni da consigliere comunale nelle mani del vice segretario Salvatore Valastro – esordisce Maccarrone -. Mi assumo le responsabilità di ciò che faccio in quanto personaggio pubblico, un consigliere comunale. Per questo ho chiesto scusa ai precari, assieme alla mia collega consigliera Agnese Alberio, perché mi è sembrato doveroso quando il video è venuto fuori».
Nel suo intervento, Maccarrone ribadisce che tutti i soggetti presenti quella sera alla cena privata sono da considerare del tutto estranei a quanto detto. Poi lancia un messaggio ai suo avversari politici: «Se qualcuno si illude che smetterò di fare politica, si sbaglia. Le dimissioni sono assolutamente personali, non sono un atto di debolezza. Ci vuole molto più coraggio, rispetto ad altri che hanno frequentato i palazzi di giustizia e non hanno mai chiesto scusa». Maccarrone si scaglia poi contro i consiglieri di opposizione che si sono dimessi dalle commissioni consiliari proprio per la vicenda video. «Se avevano tutto questo scatto d’orgoglio si sarebbero potuti dimettere dal consiglio comunale: dimettersi dalle commissioni significa paralizzare l’attività amministrativa, non favorire l’approvazione del bilancio e creare difficoltà nel reperire le risorse anche per i precari. A parole li difendono, ma solo la maggioranza e il sindaco hanno pensato ai precari in modo concreto».
Maccarrone passa poi al contrattacco, ribadendo come in realtà l’attacco degli avversari politici fosse diretto al sindaco Pippo Ferrante: «Io sono stato l’arma per poter fare tutto questo». Non ha invece fino a ora preso alcuna decisione sulle sue possibili dimissioni l’altra consigliera, Agnese Alberio. Mentre sulle dimissioni di Maccarrone, il primo cittadino Ferrante ha commentato: «Le persone perbene, quando sbagliano, sanno chiedere scusa pubblicamente e addirittura dimettersi. Sanno affrontare la violenza mediatica rimanendo in silenzio. La politica dei tranelli, delle lettere anonime, della violazione della privacy appartiene ad altri, non certo alla mia maggioranza».