Acireale calcio, parla il presidente Stracuzzi Tra tifosi ancora paura di un’altra delusione

«Sono privilegiato e onorato di essere il presidente dell’Acireale, un’accoglienza commovente». Esordisce così Natale Stracuzzi, neo presidente dell’Acireale Calcio, che ieri ha incontrato la cittadinanza acese e quindi la tifoseria. L’ex patron del Messina è stato accolto da centinaia di persone nella sala Pinella Musumeci presso la Villa Belvedere. I fedelissimi granata hanno salutato la nuova dirigenza con entusiasmo, ma con la testa ancora a Nicola D’Amico, con il quale il rapporto non si è concluso nel migliore dei modi. A pesare sulle spalle del vecchio dirigente, secondo alcuni tifosi, sarebbe il suo essere ostaggio degli sponsor «cosa che lo ha reso mediocre e incapace di prendere decisioni», spiega un rappresentante della curva intitolata a Jacopo Polimeni. Secondo gli stessi supporters «D’Amico millantava promesse che poi non poteva mantenere». Adesso, invece, i sostenitori sperano in una ventata nuova, dopo anni in cui si sono succedute figure che ad Acireale non hanno lasciato ottime impressioni. Tutto sintomo di una piazza che è stata sempre esigente e che vuole assaporare i fasti del ’94 che vedevano i granata in serie B. Ma il neo presidente ribatte e spiega a MeridioNews: «Conosco la piazza, so che i fan sono esigenti, quindi credo che per andare avanti con la tifoseria bisogna dire sempre la verità». A Nicola D’Amico vanno poi la riconoscenza da parte del sindaco Roberto Barbagallo e della nuova dirigenza.

Stracuzzi, da anni nel mondo del calcio e da sempre esperto imprenditore nel settore navale, è stato investito della nuova carica per corrispondenza, dato che nei giorni della trattativa si trovava in Nigeria. Il capitano navale si lascia alle spalle l’esperienza al Messina in Lega Pro, dove ha ricevuto varie intimidazioni: un episodio su tutti è stato quello dei petardi lanciati nel suo stabilimento. Inoltre non poco hanno pesato le diverse vedute con i soci che lo accompagnavano al Messina, oltre alle incomprensioni con l’allenatore Cristiano Lucarelli. Adesso lancia una scommessa: far conoscere l’Acireale anche in giro per il mondo, puntando soprattutto sul settore giovanile. Tutto questo «sotto il segno della passione, ma anche della lealtà – afferma nel corso della conferenza – ma soprattutto senza fare promesse che non possiamo mantenere». Poi si concentra sui prossimi obiettivi: «Adesso ci aspettano i play off per conquistare la serie D, poi vedremo come programmare i piani futuri». Il neo presidente sottolinea spesso come un‘accoglienza così calorosa non si era verificata neanche al suo arrivo a Messina, e garantisce il dialogo con la tifoseria. 

Stracuzzi è il rappresentante a capo di una cordata di imprenditori che ha rilevato la società. A comporre l’organo dirigenziale saranno infatti Pietro Oliveri, vicepresidente, Daniele Notarrico, Nino Micali, Maurizio Nuciforo, Domenico Gallina e Rino Pulvirenti. Poi c’è l’architetto Erasmo Vecchio, che sarà direttore generale della squadra. Quest’ultimo ha fatto da tramite nella trattativa tra il gruppo e le istituzioni acese: «Più parliamo con i tifosi, più avremo risultati importanti – dichiara -. Il presidente è stato entusiasta fin dall’inizio, questo deve dare fiducia e consapevolezza in questo nuovo progetto».

Nell’aria si respira voglia di collaborazione, nei fan rimane un pizzico di diffidenza. Non si può sottovalutare il recente passato fatto di delusioni e sconfitte. A fare da contorno al magro percorso dell’Acireale Calcio in questi anni sono le condizioni dell’impianto di gioco. Rimangono infatti da pagare delle pendenze, seppur esigue, che l’amministrazione comunale chiedeva all’ex presidente Nicola D’Amico: debito che la scorsa settimana aveva determinato la chiusura dello stadio Tupparello. Ma sia Stracuzzi che il sindaco Barbagallo su questo sembrano viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda: «Il presidente già pagato le prime pendenze che aveva lasciato D’Amico, a cui va tutta la nostra riconoscenza per il lavoro che ha fatto per l’Acireale – dice il primo cittadino – Già dalla prossima settimana l’Acireale giocherà nuovamente nel nostro Comune». 

L’Acireale Calcio quindi tornerà a casa dopo un sfratto per cifre non pagate che è durato poco più di una settimana, appena il tempo che la nuova dirigenza s’insediasse. Questo passaggio pare assecondare l’idea di molti acesi, secondo i quali la manovra inibitoria dell’amministrazione verso la vecchia società sia stata fatta solo per accelerare la trattativa con Stracuzzi. Il sindaco però smentisce queste insinuazioni e sorride. «Sono state solo voci, figuriamoci – dice a MeridioNews – C’erano solo degli obblighi legislativi da rispettare». Barbagallo poi allontana alcune richieste dei tifosi che chiedono il manto sintetico: manovra che non partirà in tempi brevi, stando alle prime impressioni di Barbagallo, perché i passaggi sarebbero lunghi. Poi, lo stesso primo cittadino, smorza le richieste di una frangia di supporters che avanza l’eliminazione della pista di atletica che divide il rettangolo di gioco dalle tribune. Da quanto affermano gli stessi tifosi, il circuito renderebbe dispersivo lo stadio: «Ci sono dei cittadini acesi che si allenano, quindi almeno per adesso non posso intervenire a riguardo», chiosa Barbagallo.


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