A Licata due giorni di sfida tra chef italiani e africani Prepareranno un dolce siciliano di derivazione araba

Un contest culinario in cui chef e pasticceri, italiani e stranieri, si sfideranno nella preparazione di un dolce di derivazione araba della pasticceria siciliana, con degustazione aperta al pubblico. Inizia oggi pomeriggio a Licata la prima edizione del Melt Fest, l’evento organizzato dal comitato Angolo del Gusto e dall’associazione Qanat con il patrocinio del Comune. 

Per due giorni il cuore della festa sarà l’antico quartiere della Marina, da millenni crocevia di culture mediterranee (arabi, spagnoli, ebrei) e che oggi torna a rivivere grazie a un processo di riqualificazione dal basso con la street art portata avanti da un gruppo di liberi cittadini. «La manifestazione nasce dall’idea di realizzare un evento culinario in una città dalla ricca tradizione enogastronomica – spiega Alfredo Quignones, presidente del comitato Angolo del gusto –, risultato di contaminazioni tra popoli diversi. È un progetto al quale crediamo molto perché permetterà alla città di diventare un nuovo punto di riferimento e sarà un’opportunità per valorizzare le eccellenze del territorio».

In occasione del festival saranno allestite sette postazioni, una per ognuno dei maestri dolciari in gara. Ecco i nomi degli sfidanti che si contenderanno il premio. Abibata Konate, originaria della Costa D’Avorio, arrivata a Palermo vent’anni fa. Al lavoro di mediatrice culturale e all’impegno umanitario per il suo paese d’origine come presidente dell’associazione Mamma Africa, alterna la passione per la cucina con la quale si è guadagnata numerosi premi. Il segreto del suo successo, dice lei «dipende dall’amore che metto nella preparazione dei piatti, perché la tavola è il luogo in cui tutti possono trovare felicità e pace».

Da quando ha deciso di dedicarsi all’arte culinaria, la chef senegalese Mareme Cisse ha fatto della ristorazione la sua professione perché «cucinare è un modo per socializzare e stringere legami». Cuoca del Ginger People & Food di Agrigento e socia della cooperativa sociale Al Kharub, si è da poco aggiudicata il secondo posto al Mandorlara 2017. Ingrediente che non può mancare nella sua dispensa: lo zenzero. Anche per Vittoria Vullo, Raffaella Valenti e Genny Marini «il cibo condiviso è confronto con l’altro». Promotrici dell’associazione Testefuse, parteciperanno al Melt fest con il progetto Calapasta, connubio perfetto tra cultura e pietanze. «Tutte le nostre attività culturali – spiegano – sono legate da un unico filo conduttore: la buona cucina realizzata con prodotti di stagione a chilometro zero».

È la raviola con ripieno alla ricotta di Santo Stefano di Quisquina addolcita con millefiori di Aragona che ha dato molti riconoscimenti a Calogero La Mattina, titolare del bar La Mattina di Ravanusa, che dal 1965 porta avanti la tradizione familiare. «Un dolce inventato da mia nonna Giovanna dopo la seconda guerra mondiale, ma che negli anni abbiamo perfezionato fino alla recente versione senza glutine». Anche lo style barman Giuseppe Antona dell’American bar di Licata, insieme ai fratelli Salvo, Rita e Chiara, prosegue con dedizione l’attività paterna. Per clienti e visitatori di passaggio, l’American bar è la patria della granita di qualità, un’antica ricetta che il padre Bernardo ha tramandato ai figli. I gusti più richiesti quelli al pistacchio di Raffadali, alla mandorla di Avola, al caffè verde, alla ricotta con scaglie di cioccolato e marmellata di mandarini.

Per Eleonora Cavaleri, la famiglia è tutto. Incoraggiata dal padre e spinta dalla passione decide di aprire Cosi Dunci, piccola pasticceria nel cuore della Farm cultural Park di Favara dove propone tutto l’anno, attraverso forme diverse (anfore, borsette), l’agnello pasquale, dolce tipico di Favara fatto con pasta reale di mandorle e pistacchio. Infine, tra i concorrenti più giovani in gara c’è il 20enne egiziano Ibram Kelliny che lascia la propria terra per inseguire il suo sogno: diventare chef. Studente all’Alberghiero di Licata, manca per un soffio l’accesso al master dell’Accademia della Cucina Italiana. Da quando vive in Italia, cucinare è diventato un modo per «ritrovare luoghi e affetti lontani».

Chi si aggiudicherà la vittoria? A decretarlo una giuria formata dagli chef Pino Cuttaia, Peppe Bonsignore, Vincenzo La Cognata, il consigliere Vito Lauria e la giornalista e food editor Alice Sagona. Nel corso dell’evento, si potranno degustare le eccellenze enogastronomiche del territorio.


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