L'amministrazione comunale di Palermo ha resto noto di avere già avviato l'iter per l'intitolazione a entrambi i fondatori di Emergency. Il sindaco Leoluca Orlando ha ricordato anche di avere già conferito, nel 2014, la cittadinanza onoraria a Gino Strada
Area del Foro Italico dedicata a Gino Strada e Teresa Sarti «Trasformare la loro visione in nostro impegno quotidiano»
In occasione del trigesimo dalla scomparsa di Gino Strada,
l’amministrazione comunale rende noto di avere avviato l’iter di
intitolazione di un’area al Foro Italico dedicata alla memoria di Strada e della
moglie Teresa Sarti, entrambi fondatori di Emergency.
«L’esperienza di entrambi è una lezione per tutti e un
monito agli Stati indifferenti e molto spesso ostili alle fasce
sociali e alle persone in precarie condizioni, esposte a sofferenze e
alla morte», ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. «Nel 2014, ho conferito a Gino Strada la cittadinanza onoraria per il suo impegno
e quello di Emergency nel mondo e anche a Palermo per aver cura della
vita e degli invisibili ai margini della società. Adesso – ha aggiunto il primo cittadino – con
l’intitolazione di un’intera area, in una zona che con il lungomare
dedicato a Yasser Arafat, ha un grande valore simbolico, si fa un
ulteriore passo per rendere indelebile nella memoria dei palermitani
l’impegno in difesa dei diritti umani di Gino Strada e Teresa Sarti».
«Una città sa raccontarsi anche attraverso una trama diffusa di segni
che ricordano storie individuali e collettive – ha affermato l’assessore alle Culture Mario Zito – Teresa e Gino Strada ci raccontano di “un mondo che dovrebbe essere
così: chi ha bisogno va aiutato“. Il finale del loro racconto – ha aggiunto – lo
sceglierà ciascuno di noi con la promessa di raccogliere la loro
visione per trasformarla in impegno e prassi quotidiana». Per l’iniziativa a esprimere gratitudine è stata la presidente di Emergency Rossella Miccio. «Alla città di Palermo siamo legati da
molti anni – ha dichiarato – Nel 2006 abbiamo aperto il nostro primo ambulatorio in
Italia per curare chi era escluso dal sistema sanitario nazionale.
Quell’ambulatorio è stato il punto di partenza da cui abbiamo avviato
il nostro impegno di cura.
Ricordare chi si è tanto dedicato ai diritti umani è importante, ma
deve essere un primo passo perché il Foro italico diventi un luogo di
rispetto, accoglienza, solidarietà, valori che sono alla base
dell’azione della nostra associazione in Italia e nel mondo».