Cinema dal Mondo: “Call of Gabriel” ava-ye jebreyeel

Titolo: “Call of Gabriel” ava-ye jebreyeel
Regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio: Cyrus Ranjbar.
Fotografia: Nader Masoumi.
Musica: Babak Bayat.
Interpreti:Jabreyeel Amani, Fatemeh Asiani, Madineh Jafari, Zeineb Asiani, Mohammed Hossein Ranjbaran, Mahmoud Beigi, Abdolhamid Haeri, Asghar Kouhsari, Beigom Kouhsari.
Produzione: Mahmoud Fallah per FCF-Farabi Cinema Fundation.
Origine: Iran 2004.
Durata: 90’.

Il cinema Iraniano sbarca a Taormina con “Call of Gabriel”.Il regista Cyrus Ranjbar, già impegnato dal 1992 con la scrittura di sceneggiature per vari corti e serie tv ha prodotto nel 2003 un documentario intitolato “The Gestures of Fire”. “Call of Gabriel” rappresenta, per lui, il debutto sul grande schermo con un film interamento scritto,  diretto e montato.

Gabriel e le due sorelle, Medina and Zeynab, lasciano il villaggio di Ardebil per andare a Qiravan, situato oltre la foresta nella parte settentrionale dell’Iran, meglio nota come la “Giungla della Nuvola”. Raggiungono un villaggio nei pressi di Qiravan ma qui vengono avvertiti che è meglio farsi accompagnare da una guida. Malgrado il consiglio, ripartono ma non riescono a raggiungere la meta e sono costretti a tornare al villaggio per chiedere l’aiuto della guida che però è partita e tornerà tra qualche giorno. Tuttavia Gabriel decide di proseguire, lasciando le sorelle in paese, ma ancora una volta fallisce nell’impresa e torna indietro.

Questo lungometraggio risulta lento e monotono. La storia è debole e priva di pathos, la fotografia inesistente e la posterizzazione delle immagini rende la fruibilità del prodotto ostica e poco intelligibile.
Il dilemma del viaggio di questa famiglia in cerca del proprio padre e l’idea di rappresentare attraverso metafore e allegorie le peripezie cui l’uomo è costretto a sottoporsi nell’ eterno peregrinare nel mondo, è molto farraginosa, il montaggio sembra effettuato da un principiante e non ha alcuno stile particolare.

Questo film poteva essere presentato, forse, in un festival per opere amatoriali non certo in una manifestazione come quella di Taormina, che si prefigge di essere un vero e proprio appuntamento per il cinema mondiale.           


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