Lungomare, 22enne muore in un incidente «Andava veloce, ma è colpa dell’umido»

Muore un ragazzo di ventidue anni, Ivan Distefano. Non viene estratto dalle lamiere, come raccontato da molti giornali. Fa un salto di venti metri. L’ambulanza arriva dopo venti minuti. Nella prima ora dall’incidente nessun traccia di polizia e vigili urbani.

«L’abbiamo cercato per tutta la piazza. Ma non lo trovavamo. Così ho telefonato ai soccorsi, tre volte. Poi qualcuno ha scavalcato la ringhiera e l’ha trovato lì, a venti metri dall’auto, in una pozza di sangue». E’ il corpo di Ivan Distefano, 22 anni, morto ieri, in ospedale, dopo essere capitombolato con la sua Golf blu per tutta piazza Nettuno, alle quattro e mezzo del mattino di domenica 27 e con altri due passeggeri in auto. C’è ancora del sangue rappreso sulle mattonelle della piazza, due confezioni per siringhe, probabilmente usate per un disperato intervento di rianimazione dal medico dell’ambulanza, e un fiore bianco schiacciato. Il corpo di Ivan non è stato dunque estratto dalle lamiere per intervento dei vigili del fuoco. E’ volato in aria per la forza centrifuga dell’incidente. Se Ivan ha fatto un balzo di venti metri, superando il recinto di metallo di un metro e ottanta circa che impedisce il passaggio alla zona in pericolo di crollo della piazza, il secondo passeggero è caduto prima, supino e indenne, sull’aiuola. Solo una terza amica è rimasta dentro l’auto, incastrata.

«Appena abbiamo sentito il botto, abbiamo lasciato i camion accesi e ci siamo diretti verso la piazza, per sollevare l’auto e dare una mano. Alla fine la ragazza è uscita, anche lei non s’era fatta nulla», dice un lavorante dei camion di panini di via del Rotolo, giusto di fronte piazza Nettuno. «L’ambulanza arriva dopo venti minuti, prima sono apparsi i vigili del fuoco, a quindici minuti dall’incidente, ma non c’era più nulla da fare, l’auto l’avevamo sollevata noi. Hanno giusto controllato con le torce che dentro non fosse rimasto nessuno – racconta un altro, mentre pela le patate da friggere – La polizia e la municipale dopo un’ora circa non si erano ancora fatti vivi. Io poi sono andato via, e l’auto, la mattina dopo, non c’era più».

«Ho chiamato tre volte l’ambulanza e la polizia, ma se stiamo nelle mani loro… – commenta un altro lavoratore – Dopo un bel po’ sono arrivate tre ambulanze. La prima è entrata in piazza, si sono avvicinati al ragazzo che sanguinava. Era immobile. Probabilmente già da tempo non c’era nulla da fare. I ragazzi lo illuminavano con i telefonini, ma nessuno l’ha toccato. Qui alle cinque si forma sempre dell’umidità salata sulla strada per via del mare. Se con l’auto la prendi a velocità, vai dritto senza accorgertene». «L’anno scorso, nello stesso giorno, qui c’era il tendone delle figurine Panini. Quest’anno, solo per caso, l’hanno montato da un’altra parte. L’avrebbe preso in pieno. Tra l’altro alle sei di domenica mattina molta gente corre. Per fortuna, nella disgrazia, l’incidente è avvenuto prima. Certo è che doveva andare molto veloce», dice un giornalaio della zona.

Si avvicina anche un usciere: «Di notte spesso, per via del fatto che su viale Artale Alagona non ci sono traverse, fanno delle gare. Magari non è stato così, però la Golf doveva andare molto veloce. Basta che la ruota tocchi quella maledetta brina sull’asfalto ed è un attimo: il marciapiede fa da pedana e sei in aria».


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Ivan Distefano, 22 anni, si è schiantato con la sua Golf blu nelle recinzioni di piazza Nettuno. Stava percorrendo viale Artale Alagona quando ha perso il controllo della sua macchina. Il corpo è stato trovato dai paninari che lavorano nella zona venti metri più in là. Illesi gli altri due ragazzi a bordo. «Ho chiamato tre volte l'ambulanza e la polizia, ma se stiamo nelle mani loro...», commenta un lavoratore. «Di notte qui fanno delle gare. Ma basta che la ruota tocchi quella maledetta brina sull'asfalto e sei in aria», spiega un altro

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