Almeno 1500 i partecipanti alla marcia organizzata dall'associazione di don Luigi Ciotti. Il grido dei manifestanti si è fatto strada da via Etnea al molo di Levante: «Catania è nostra, non di Cosa nostra». Spazio anche per un pensiero alle migrazioni
A Catania le vittime della mafia ricordate in corteo Dal porto anche la solidarietà di Libera ai migranti
Ci sono gli studenti. Accanto a loro, insegnanti, assessori e semplici cittadini. Tutti in corteo per ricordare le vittime della mafia e ribadire l’impegno della memoria. Tante le adesioni alla manifestazione promossa da Libera. Almeno 1500 i partecipanti a Catania. Pioggia e vento non sono riusciti a fermarli. La manifestazione è iniziata con i saluti del questore di Catania Alberto Francini. Al termine il corteo ha iniziato il suo percorso tra le vie cittadine al grido di «Catania è nostra, non di Cosa nostra». Da via Etnea fino al molo di Levante del porto di Catania, tra inni e sorrisi, hanno sfilato migliaia di studenti di tutte le età.
«Siamo qui – dichiara a MeridioNews il coordinatore provinciale di Libera Giuseppe Vinci – per celebrare la 24esima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oggi ricordiamo 960 vittime di cui l’80 per cento non ha ancora ottenuto verità e giustizia perché non si conoscono i colpevoli. Il nostro intento è dare sostegno a più di 500 familiari per la morte dei loro cari».
All’iniziativa hanno partecipato molti istituti scolastici di Catania. Studenti di tutte le età si sono riuniti oggi, per manifestare il proprio dissenso a Cosa nostra e dimostrare il loro impegno politico nella lotta alla mafia. Come Francesco Musumarra, rappresentante d’istituto al Galileo Galilei e componente del collettivo. «Oggi – commenta il giovane a MeridioNews – è solo una data simbolica, una tappa di un percorso ben più lungo». Francesco ha 18 anni e oggi, come molti altri, era presente alla manifestazione perché in questo periodo storico ritiene«molto importante ribadire l’impegno nella lotta alla mafia e il valore dell’antirazzismo».
E sì, perché l’associazione Libera non ha ricordato solo le 960 persone trucidate dalla mafia catanese, ma ha anche espresso la propria vicinanza alle vittime del mare. Una volta giunti al molo di Levante, infatti, Vinci ha ricordato che «l’associazione sostiene chi opera missioni di salvataggio in acque internazionali», spezzando una lancia in favore della Mare Jonio, attualmente sotto sequestro al porto di Lampedusa, ed esprimendo solidarietà nei confronti dei 49 migranti salvati a largo della Libia: «Voi non siete soli, siamo con voi».
Alla manifestazione presente anche l’assessore alla Pubblica istruzione Barbara Mirabella. Per l’esponente della giunta Pogliese, la parola da valorizzare è l’impegno: «Perché la memoria va bene – dichiara Mirabella a MeridioNews – ma è importante ricordare che il corteo è organizzato dai bambini. Sentirli gridare “Catania è nostra e non di cosa nostra”, mi sembra il migliore dei modi per iniziare la primavera. Oggi – continua – questa mafia impercettibile da colletto bianco ci nasconde la sua faccia. Come membro delle Istituzioni non potevo mancare». Per Barbara Mirabella la lotta alla mafia si combatte «partendo dalle scuole: abbiamo firmato un protocollo d’Intesa con l’associazione Fava e stiamo collaborando con Libera. Il tema della cultura dell’antimafia – conclude l’assessore – è stato inserito anche nell’offerta formativa del prossimo anno scolastico».