Lannuncio della compagnia di bandiera sullintegrazione con la low-cost etnea ha colto tutti di sorpresa. Compresi dipendenti e sindacati, impegnati in questi mesi a risolvere le questioni lavorative con lazienda catanese. Sul tavolo, stipendi arretrati e contratto collettivo scaduto. In attesa che sullaccordo si pronunci lautorità competente in materia di concorrenza, il sindacato annuncia: «Se il parere sarà positivo, si arriverà allacquisizione. Ci batteremo per evitare leventuale monopolio e tutelare i posti di lavoro»
Wind Jet-Alitalia, in attesa dellAntitrust Filt Cgil: «Si va verso lacquisizione»
«Qualora il parere dellAntitrust sia positivo, si arriverà allacquisizione degli slot Wind Jet, e pertanto dellazienda, da parte di Alitalia». A dirlo è Carmelo De Caudo, segretario provinciale della Filt Cgil (Federazione italiana lavoratori trasporti della Confederazione generale italiana del lavoro) che ieri ha incontrato i dirigenti dellazienda low cost catanese per continuare la trattativa, avviata a inizio gennaio, per il rinnovo del contratto dei lavoratori. Inevitabile, alla luce delle ultime novità, non chiedere spiegazioni sullintegrazione annunciata nei giorni scorsi dalla compagnia di bandiera.
Durante il penultimo incontro con i sindacati del 23 gennaio lazienda etnea, infatti, non aveva fatto cenno allaccordo firmato tre giorni prima con Alitalia. «Ne siamo venuti a conoscenza tramite i comunicati stampa», dice De Caudo. Anche i 500 dipendenti Wind Jet lhanno saputo dai giornali e, non avendo ricevuto ulteriori dettagli, si trovano a fare ipotesi sul loro futuro: «Si parla dellaccordo preliminare e del fatto che si tramuterà in vendita nel giro di poco racconta uno di loro Si dice che manterremo il marchio e che le due compagnie resteranno separate. Si fanno tutte le ipotesi del mondo, ma lunica cosa certa è che lazienda non ci ha fatto sapere nulla. Tutto quello che sappiamo continua viene dai comunicati diffusi da Alitalia».
Mentre il personale di volo si interroga, intanto, il sindacato si dice vigile in attesa del parere dellAntitrust. Nel caso fosse positivo, annuncia interventi per evitare che leventuale monopolio comporti dei disagi agli utenti siciliani «perché, vista la situazione delle ferrovie dello Stato spiega il sindacalista e dipendente Alitalia il mezzo aereo è lunico collegamento veloce tra la Sicilia e il resto del paese, e la Wind Jet è tra le compagnie che garantisce il servizio a prezzi competitivi». Laltra preoccupazione riguarda i dipendenti. «Tuteleremo i posti di lavoro afferma De Caudo perché sappiamo che acquisizioni di questo tipo non avvengono in modo indolore per via delle problematiche legate alla gestione degli esuberi».
È ancora presto quindi per conoscere quali saranno le sorti della compagnia low cost etnea, nata il 18 giugno del 2003 e che in questi anni ha attraversato significative fasi sviluppo. La flotta, che inizialmente contava solo 3 airbus, oggi è composta da 12 aeromobili. Ed è cresciuto notevolmente anche il numero di passeggeri, dai 150mila dellanno di nascita ai tre milioni del 2010. Crescita che però non è bastata a tenere lontana la crisi e a far stare tranquilli i lavoratori.
In attesa del parere del garante della concorrenza, le trattative a tutela del personale continueranno, a prescindere dalle nuove vicende che coinvolgeranno la compagnia. Durante la riunione di ieri mattina la Filt Cgil ha consegnato la piattaforma dintesa sul rinnovo del contratto nazionale per i dipendenti di volo e un nuovo incontro con i vertici aziendali è stato fissato per il sei febbraio. «Essere in regola dal punto di vista contrattuale fa parte della normale prassi delle relazioni industriali quando avvengono incorporazioni o fusioni», rassicura De Caudo.
Il sindacato dichiara che, qualora la sentenza dellAntitrust fosse positiva, chiederà un incontro con Alitalia. Lo scopo è sempre lo stesso: «Limitare i danni, nel caso se ne prospettassero». La Filt Cgil è la sigla, oltre che dei lavoratori Wind Jet, anche di quelli Blu Express laltra società low cost interessata dallintegrazione con Alitalia per i quali De Caudo prospetta i problemi maggiori. «Perché Blu Express ha base operativa a Roma e Milano, dove la presenza della compagnia di bandiera è ben radicata, mentre a Catania non è così forte, e a Palermo lo è ancor meno», spiega.
Ma cosa succederebbe nellipotesi che lAntitrust blocchi loperazione? Per il sindacalista «rimarrà tutto a bocce ferme e si chiederà alla azienda siciliana di realizzare i punti su cui si era resa disponibile prima che venisse fuori lipotesi Alitalia».
Dal canto suo, interrogata sulla questione, la compagnia aerea catanese non vuole dire al momento nulla di più di quanto abbia già detto Alitalia. «Ci atteniamo al loro comunicato», fanno sapere dall’ufficio stampa. Che la società di bandiera parli già a nome dei vertici della low cost? E il presidente Nino Pulvirenti che ruolo giocherà? «Non è detto che esca completamente di scena. Non conosciamo i dettagli dellaccordo, ma potrebbe anche entrare con una quota di partecipazione nel consiglio d’amministrazione di Alitalia», ipotizza De Caudo. Le cose cambieranno allora solo per la Wind Jet? O ci saranno novità anche per le altre società del gruppo, tra cui il Calcio Catania? Per ora queste restano solo domande.
[Foto di francescomucio]