Sinistra Ecologia e Libertà si rivolge al tribunale etneo con un esposto per denunciare l'operato del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli sulle modalità di cessione ai privati delle aree non edificate dello storico quartiere catanese
Corso dei Martiri, la denuncia di Sel «Cementificazione illegittima»
«Una città finalmente a misura d’uomo». Secondo Sinistra Ecologia e Libertà può diventarlo anche Catania. Da qui, un esposto alla Procura della Repubblica etnea per denunciare «le gravi speculazioni sulla cementificazione di Corso Martiri della Libertà, con la richiesta di indagare sulle irregolarità di tutta la vicenda. E’ quanto ha chiesto al Tribunale ieri mattina, presentando i contenuti del documento durante una conferenza stampa davanti al Palazzo di Giustizia. Presenti in piazza Verga Marcello Failla, responsabile del circolo cittadino Rinascita e Giolì Vindigni, coordinatori provinciale Sel. I due contestano la scelta dellamministrazione comunale di continuare «la politica di edificazione selvaggia che – dicono – tanto danno ha causato alla nostra città».
Sel accusa il sindaco Raffaele Stancanelli di «abuso di potere» per aver sottoscritto un accordo che permette ai proprietari delle zone interessate ledificazione di 240.000 metri cubi del quartiere. Area, secondo gli esponenti del partito, da considerarsi bianca, ovvero non edificabile, dal 31 dicembre 1988 in base al Piano di Risanamento del rione S. Berillo (approvato con legge regionale n. 13 del 1954). Stancanelli avrebbe «volutamente ignorato una sentenza del 2002 del Tar cittadino che ha già condannato il Comune ad emettere dichiarazione di inservibilità delle aree non edificate di corso Martiri della Libertà», sottolineano Failla e Vindigni in un comunicato diffuso ieri alla stampa.
Nell’assegnazione delle aree ai privati, «Stancanelli ha ritenuto di non dover procedere con lasta pubblica trattando di persona ed inserendo in una semplice convenzione la cessione di un bene pubblico non alienabile in questa forma», contestano i rappresentanti Sel. «Il sindaco – proseguono – si è riunito in segrete stanze, lontano dalla città, ma anche dello stesso consiglio comunale, per decidere con pochi potenti il destino di una parte significativa del nostro territorio, contrattando e concedendo, in modo quanto meno anomalo, ledificazione di 240.000 metri cubi di abitazioni ed uffici». Il sindaco si sarebbe, quindi, sostituito al Consiglio comunale. Un atto illegittimo, secondo Sel, che ha privato la città di un importante confronto sulle sorti dello storico quartiere.
Affollare Corso dei Martiri con altre case ed uffici creerebbe solo danni alla viabilità dell’intera area, congestionando ulteriormente il traffico anche del vicino corso Sicilia, denuncia Sel. Tali spazi, invece, dovrebbero servire ad «elevare gli standard urbanistici, prevedendo strutture sportive, ricreative, culturali, verde attrezzato». Senza contare che la zona, a parere di Sinistra Ecologia e Libertà, potrebbe essere adibita ad area da gestire in caso di evento calamitoso.
Proposte, queste, che vanno decisamente controcorrente rispetto agli standard della città. «Corso dei Martiri e opere come i parcheggi interrati, il porto turistico, i parcheggi scambiatori, il PUA, le strutture portuali e ferroviarie non possono essere considerate – concludono – allinfuori di un piano regolatore che individui le scelte capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini».