Il nuovo terreno di gioco è stato donato oggi all’oratorio della parrocchia San Sergio I Papa. Per l'occasione erano presenti anche una rappresentanza della società rosanero e alcuni giocatori come Vazquez e La Gumina. Baccin: «Questo dono è una chance per i giovani del quartiere»
Junior Tim Cup sbarca a Brancaccio e Sperone Inaugurato il campo di calcio dedicato ai ragazzi
Sbarca anche a Palermo il progetto Junior Tim Cup – Il calcio negli Oratori. Questo pomeriggio, infatti, Csi, Lega Serie A e Tim hanno donato il Campo dell’Amicizia all’oratorio della parrocchia San Sergio I Papa di corso dei Mille. Dopo i Campi dell’Amicizia di Scampia (Napoli), Monserrato (Cagliari) e Genova, i fondi della terza stagione della Junior Tim Cup sono stati destinati all’area palermitana compresa tra i quartieri Brancaccio e Sperone. Il tutto per donare un nuovo campo ai ragazzi del territorio e per diffondere i valori positivi che lo sport è in grado di veicolare.
Al taglio del nastro hanno partecipato Marco Brunelli, direttore generale della Lega Serie A, Cristiano Habetswallner, responsabile sponsorship Telecom Italia/Tim e Silvio Butti, direttore generale del Csi, oltre al parroco Pietro Leta e ai bambini dell’oratorio. Presente, inoltre, una delegazione dell’U.S. Città di Palermo, con Franco Vazquez e Antonino La Gumina, oltre al responsabile dell’area tecnica del settore giovanile, Dario Baccin. Il Mudo è parso concentrato sul prossimo evento contro la Sampdoria, in programma domenica prossima: «Nelle ultime settimane – ha dichiarato al Magazine ufficiale della Lega Serie A – abbiamo avuto un calo fisiologico, ma è del tutto normale nel corso di un intero campionato. Adesso dobbiamo pensare alla partita di Genova che per noi è molto importante. Contro la Sampdoria cercheremo di ottenere i tre punti, dopo penseremo alle vacanze per poi rituffarci nuovamente sul campionato. L’obiettivo della squadra è chiaramente la salvezza, dopo il match con la Samp tracceremo una linea per vedere dove siamo arrivati».
Chi conosce molto bene la difficile realtà dei quartieri palermitani è Antonino La Gumina. Nato a Palermo nel 1996 e cresciuto a Carini, l’attaccante ha vissuto in prima persona i disagi di una città che offre troppo poco a chi vuol fare sport. «Un campo così non può che essere un bene per i bambini e i ragazzi più bisognosi, in generale un po’ per tutti. Mi rivedo molto in questi bambini, perché anche io ho iniziato, come si suol dire, in mezzo alla strada. Ero proprio come loro, guardavo i giocatori più grandi e sognavo di emularli». L’attaccante si è anche soffermato sulla sua esperienza in rosanero: «Per me indossare la maglia della squadra della mia città rappresenta un grande motivo di orgoglio e l’esordio in serie A è stato una grande emozione. I miei idoli da ragazzino erano Miccoli e Cavani, ma come attaccante mi ispiro a giocatori come Icardi e Morata. Allenarsi con Gilardino è stimolante, si tratta di un campione del mondo e da lui posso solo imparare».
Presente all’inaugurazione del campo anche Dario Baccin, responsabile dell’area tecnica del settore giovanile. «Per una società di calcio è fondamentale il supporto degli oratori. Purtroppo è un’abitudine che si è un po’ persa – spiega Baccin – ma grazie a queste iniziative i ragazzi hanno la possibilità di giocare in ambienti più protetti, senza pressioni e pericoli. Quello che conta è che i ragazzi possano essere tolti dalla strada e inseriti in questi contesti. Palermo ha degli impianti molto carenti e la città ha assolutamente bisogno di strutture come queste». La società rosanero si è sempre contraddistinta per i giovani talenti locali lanciati dal settore Primavera alla prima squadra.
«Come società – prosegue Baccin – siamo legatissimi al territorio, il nostro settore giovanile è pieno di ragazzi siciliani, mentre abbiamo pochissima gente da altre parti d’Italia e zero stranieri. Vogliamo dare ai nostri ragazzi una possibilità importante e ci siamo resi conto che quello che loro ci dànno in termini di appartenenza e di cuore difficilmente riusciamo a trovarlo altrove». Sono tanti i ragazzi che, dopo la trafila delle giovanili, stanno cercando di ritagliarsi un posto con i più grandi: «Negli ultimi due anni – conclude Baccin – abbiamo lanciato gente come Bentivegna e La Gumina, quest’anno abbiamo visto Pezzella e un giocatore come Goldaniga è diventato titolare fisso. Evidentemente stiamo battendo la strada giusta, ma dobbiamo sempre migliorarci».