Dopo il tentativo di piazza Manganelli, interrotto per le proteste dei commercianti, associazioni e cittadini catanesi provano ancora a chiedere la pedonalizzazione di alcuni punti della città. Come piazza San Francesco D'Assisi e piazza Federico di Svevia. Per quest'ultima, le trattative con il Comune sono già state avviate
Isole pedonali, firme online per tre piazze etnee «Senza strisce blu migliora la qualità della vita»
Piazza Manganelli, piazza San Francesco d’Assisi e piazza Federico di Svevia. Sono questi i tre luoghi cittadini che i catanesi vorrebbero vedere pedonalizzati. Un divieto di accesso alle automobili che servirebbe per «valorizzare il patrimonio artistico della città». E per il richiedere il quale sono state attivate, nei mesi scorsi, tre petizioni online, diverse tra loro – sia dal punto di vista dei promotori sia da quello dei luoghi – ma uguali nell’intento: chiedere una città a misura di pedone. A lanciare la raccolta firme più recente, assieme ad altre sette associazioni, è il portale Mobilita Catania che, dopo il successo del Castello Ursino liberato, auspica che il tratto di strada tra il monumento e la chiesa di San Sebastiano venga definitivamente chiuso al traffico.
Due mesi fa, il catanese Davide D’Amico aveva invocato, sempre tramite una piattaforma sul web, la chiusura di piazza San Francesco d’Assisi, tra via Crociferi e via Vittorio Emanuele. E prima ancora era toccato all’associazione civica Centrocontemporaneo, che aveva chiesto e ottenuto, anche se per un breve periodo, la chiusura ai veicoli di piazza Manganelli, in via di Sangiuliano. Poi le proteste dei commercianti avevano avuto la meglio e il Comune aveva fatto un passo indietro.
«Abbiamo fatto i conti – spiega Amedeo Paladino, coordinatore di Mobilita Catania – e abbiamo verificato che non si dovrebbero sacrificare chissà quanti posti auto sulle strisce blu». Di fronte al Castello Ursino, sarebbero solo una quindicina gli stalli che salterebbero. Circa venti, invece, in piazza San Francesco D’Assisi e trenta in piazza Manganelli. «In piazza Federico di Svevia, poi, la viabilità non sarebbe neanche intaccata: le automobili potrebbero tranquillamente imboccare via San Calogero, senza che poi ne nascano problemi», sostiene Paladino. «Ognuna di queste aree ha un suo punto di interesse da tutelare e da mettere in bella mostra. Sul prospetto laterale della chiesa di San Sebastiano, per esempio, c’è il portale settecentesco di una chiesa pre-esistente. Adesso lì ci sono i cassonetti della spazzatura», afferma l’attivista.
In piazza San Francesco d’Assisi, invece, oltre al monumento al cardinale Dusmet, c’è la casa natale di Vincenzo Bellini. Senza contare la posizione strategica dell’area: tra via Crociferi, il teatro greco e la casa di un altro notabile cittadino di Catania, Giovanni Verga. «La piazza oggi è schiava delle automobili e, ancor più grave, dei parcheggiatori abusivi – scrive Daniele D’Amico nella sua richiesta al sindaco Enzo Bianco – Questi ultimi sono soliti estorcere denaro dall’alba al tramonto, dando di Catania un’immagine assolutamente pessima». «È una situazione gravissima», conferma Amedeo Paladino. E lo confermano anche i fatti di cronaca: la rissa tra parcheggiatori abusivi raccontata da MeridioNews dieci giorni fa ne è un esempio.
«Abbiamo già avviato una discussione con l’assessore Rosario D’Agata per la eventuale pedonalizzazione di piazza Federico di Svevia – anticipa Paladino – Ma stiamo continuando a raccogliere le firme, perché è importante il contributo di tutti e la più ampia diffusione possibile dell’iniziativa». Per questo domenica mattina, durante l’appuntamento di maggio con il Lungomare liberato, lui e altri membri di Mobilita Catania e delle associazioni coinvolte hanno portato la petizione per la strada. «Certe scelte di civiltà – conclude Amedeo Paladino – non possono essere limitate a eventi sporadici».