Gaetano Galvagno contro il regolamento dell’Ars: «Basta sedute piene di chiacchiere»

Bavaglio? Il timore lo esprime lui in prima persona. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, incontrando i cronisti parlamentari nella sede di Catania dell’Assemblea regionale siciliana, oltre ai tradizionali auguri di fine anno, lancia un attacco al regolamento dell’Ars. Dopo averlo definito «uno scempio». La soluzione? Limitare gli interventi, secondo Galvagno. «Il problema non è tanto il voto segreto – spiega – che se si vuole abolire per maggiore trasparenza va bene, ma è il regolamento parlamentare. Là dove consente ai deputati di intervenire per dichiarazioni su ogni norma». La sua proposta è quantomai chiara: «Nella votazione di una legge, a un certo punto, non si può intervenire – continua -. La dichiarazione di voto va fatta solo alla fine».

Le sedute in aula «piene di chiacchiere»

La lamentela riguarda il recente lungo iter della Finanziaria, con sedute chiuse a notte fonda. «Ci sono state sedute con sei ore di chiacchiere, dichiarazioni di voto strumentali solo per rallentare ed esasperare i toni – dichiara Galvagno -. Che senso ha intervenire alle 2 di notte? Per i capricci di qualcuno era forse pensabile allungare i tempi e portarci, magari, all’esercizio provvisorio?». Un punto da affrontare, politicamente, in altre sedi. Ma che ha anche un aspetto tecnico, che precede il regolamento della discussione all’Ars cui si riferisce Galvagno. Ossia il senso e l’opportunità preventiva di formalizzare una proposta di legge da 28 articoli, lievitati in giunta a 50 e, infine, approdata in aula con 134 articoli. Che sia forse questa la causa della lunga discussione? Anche considerato che, in aula, la Finanziaria è stata ridotta con un ampio stralcio. Proprio dopo la discussione e con infinite riunioni a margine.

Di rimpasto, alleanze ed elezioni Regionali

L’occasione dello scambio di auguri è stata anche la cornice per parlare di rimpasto e di alleanze. «Credo – dichiara Galvagno – che dopo tre anni e qualche mese di governo un rimpasto sia fisiologico. E possa essere anche strategico, in funzione dei quasi due anni che ci separano dalle prossime elezioni». Una riflessione, quella sul cambio della squadra di governo, che «credo sia cosa buona e giusta – aggiunge il presidente dell’Ars -, non ci vedo nulla di male». Che sia un segnale di distensione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia? È ancora presto per dirlo. Ma Galvagno, intanto, detta le sue condizioni. O meglio, quelle di FdI. «Non mi sono ancora confrontato nei dettagli con il presidente della Regione, ma credo che sia assolutamente favorevole – conclude -. Anche per rinsaldare quella maggioranza che dovrà essere la stessa alle prossime elezioni del 2027».


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