I Cantieri Culturali negati all’associazione palermitana. «L’attività proposta non è in linea con gli indirizzi culturali dell’amministrazione»
Tre giorni di dibattiti sui diritti civili Il Comune nega gli spazi all’Arci
I Cantieri Culturali negati all’associazione palermitana dell’Arci. «L’attività proposta non è in linea con gli indirizzi culturali dell’amministrazione», questa è stata la risposta tramite una lettera inviata dal capo area dell’assessorato alla cultura del Comune di Palermo, Eliana Calandra ai ragazzi dell’associazione. Nulla da fare quindi per gli attivisti che volevano organizzare allo Spazio Tre Navate una tre giorni di dibattiti, concerti e abrogatori aperti, finanziando tutta la rassegna e senza alcun costo per la collettività.
Ma il comune ha preferito chiudere i cancelli degli spazi alla Zisa. «Si autorizzano solamente attività strettamente culturali» dicono dal comune di Palermo. Ma quali potrebbero essere?
Il 4 novembre gli attivisti hanno chiesto all’amministrazione quali spazi comunali potrebbero essere agibili per la loro manifestazione ma la risposta è stata abbastanza categorica. «Tutti i locali sono già affidate in concessione a privati o non sono agibili».
«Come può un Comune dall’enorme patrimonio immobiliare come quello di Palermo non avere uno spazio per promuovere ed incentivare le attività culturali? Come si può tollerare un burocrazia così lenta e imprecisa nelle scelte e nelle risposte?» denunciano i ragazzi dell’Arci.
Avevamo chiesto all’Amministrazione Comunale uno spazio all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, ma non ci è stato concesso per diversi motivi: ci piove dentro, è occupato o non siamo degni? Il tutto con una procedura farraginosa, che è durata mesi per giungere ad un diniego scritto che reputiamo molto grave. Cosa c’è di inaccettabile in una tre giorni di dibattiti su precariato, migranti e diritti civili?».