Un pestaggio in piena regola con pugni, schiaffi e uno sgabello utilizzato per colpire alla testa un ristoratore. Questo quanto avvenuto ieri sera in piazza Sebastiano Addamo, a poche decine di metri dalla questura di Catania e dalla più nota piazza Università. Le vittime del pestaggio, come già reso noto in mattinata, sono due vigili […]
Catania, il video dell’aggressione ai vigili urbani. La storia del bar e i sigilli dopo l’omaggio a un pregiudicato
Un pestaggio in piena regola con pugni, schiaffi e uno sgabello utilizzato per colpire alla testa un ristoratore. Questo quanto avvenuto ieri sera in piazza Sebastiano Addamo, a poche decine di metri dalla questura di Catania e dalla più nota piazza Università. Le vittime del pestaggio, come già reso noto in mattinata, sono due vigili urbani, il ristoratore Roberto Tudisco e la sua socia Sandra Di Bella. Dietro il pestaggio ci sarebbe una multa che i vigili stavano comminando a una macchina che avrebbe impedito il posizionamento dei tavoli del dehor del ristorante. Protagonisti del pestaggio due uomini di 33 e 37 anni – entrambi indicata dalla questura come pregiudicati – che sono stati arrestati con l’accusa di resistenza e offesa a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. I due gestirebbero la loro attività nel bar proprio accanto al ristorante di Tudisco. Un piccolo esercizio commerciale, che prende il nome di Rent car al nuovo baretto, nel quale è anche possibile noleggiare automobili.
Secondo le verifiche di MeridioNews, la titolare del bar – con una quota sociale di 2500 euro, come risulta dalla visura camerale – è Concetta Piacente. La donna è estranea alla vicenda del pestaggio, ma sarebbe imparentata con i due aggressori, i fratelli Domenico e Luciano Lombardo. Quella del baretto è una storia abbastanza complessa. Nel 2017 finì sulle pagine dei giornali, perché al suo interno ospitò la bara del pregiudicato Giacomo Bonfiglio, morto in un incidente stradale in via Aquicella Porto. L’uomo era ritenuto vicino al capomafia del clan Pillera-Puntina Nuccio Ieni. Dopo questo episodio il questore dispose lo stop all’attività per alcuni giorni. All’epoca, o comunque dal 2016, il bar risultava intestato a Carmela Piacente, come messo nero su bianco in un documento del Comune di Catania relativo alla Dia sanitaria (Dichiarazione di inizio attività, ndr).
«Quanto successo ieri sera rappresenta il momento di maggiore tensione con questi personaggi – racconta a MeridioNews Sandra Di Bella – Da due anni a questa parte subiamo continue angherie e veniamo minacciati oltre ai continui soprusi subiti. Pensano di utilizzare la piazza come parcheggio della loro attività di noleggio auto. Tutti fatti che sono stati denunciati ai carabinieri. Ieri ci hanno minacciato di morte senza giri di parole e più volte hanno ribadito la loro vicinanza presunta, almeno così hanno detto, ad ambienti mafiosi. Catania è bellissima e scene come queste non possono rappresentare degnamente la città». Stasera, passate quasi 24 ore dal pestaggio, la situazione in piazza Sebastiano Addamo è apparentemente tranquilla. Il baretto è regolarmente aperto, nonostante la totale assenza di avventori. Unica presenza quella di una donna seduta alla cassa, intenta a smanettare con un computer. Domani, intanto, si terrà il processo per direttissima nei confronti dei Lombardo.