Formazione, all’Ars coro quasi unanime: “Governo al capolinea”

MOZIONE DI SFIDUCIA PER L’ASSESSORE SCIALABRA CHIESTA DAL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA, MARCO FALCONE, E DA FRANCESCO CASCIO, LEADER IN SICILIA DEL NUOVO CENTRO DESTRA. MUSUMECI (LISTA MUSUMECI) CHIEDE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE CROCETTA. BOCCIATURA ANCHE DAL M5S

Prosegue il nostro racconto sui retroscena del fallimento dei tirocini formativi e del clich-day, misura del Piano Giovani che avrebbe dovuto offrire opportunità di lavoro ai giovani siciliani.

Riportiamo le dichiarazioni dei leader dei partiti di minoranza all’Ars.

“Non ho mai visto, in tutta la mia carriera, con alle spalle quattro legislature, una vicenda gestita in maniera così approssimativa e superficiale – ha affermato Francesco Cascio, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra democratico (Ncd), intervenendo stamattina ai lavori della Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars -. Il tentativo dell’assessore Nelli Scilabra di scaricare su altri le responsabilità del tonfo è uno spettacolo incredibile”.

“La responsabilità è sempre politica e quindi dell’assessore Scilabra e non di altri – ha aggiunto – e abbiamo assistito ad inutili tentativi di accollare la responsabilità al dirigente generale, a Sicilia e Servizi, al Formez, ad Italia Lavoro, a Sviluppo Italia Sicilia”.

“È il fallimento di due anni di manovre improponibili e gestione amministrativa inadeguata – ha sottolineato Cascio -. E’ il bluff del sistema Crocetta, fallimentare nei rifiuti, nella sanità, nelle tre manovre finanziarie che non sono altro che il bilancio di spesa corrente e null’altro, e ci sono voluti sette mesi”.

“Il fallimento è su tutto – ha affermato -. L’assessore Scilabra dice che il Piano Giovani non è fallito. In realtà è tutto un fallimento. A cominciare dal Governo regionale”.

“Lei avrebbe dovuto dimettersi 20 giorni fa – ha sottolineato l’ex presidente dell’Ars – dopo di che la politica avrebbe trovato le responsabilità e trovato i correttivi. Le dimissioni di un assessore responsabile avrebbero agevolato la soluzione immediata della vicenda”.

“Soltanto il presidente della Regione immagina di essere popolare e rivoluzionario – ha detto non senza una punta di ironia Cascio -. Semmai Crocetta è un rivoluzionario in negativo, siamo in presenza di una involuzione politica, costretti a rimpiangere il precedente Governo di Raffaele Lombardo dal punto di vista amministrativo. Ed è quanto dire!”.

“I sindacati vi hanno massacrato, gli imprenditori vi hanno mollato, ma chi vuole più questo Governo? – ha affermato il coordinatore di Nuovo centrodestra della Sicilia -. Le vie sono due: o il presidente della Regione si assume le responsabilità radendo al suolo tutto per ricominciare daccapo con una nuova progettualità, azzerando e risalendo la china, ed allora saremo pronti a dare una mano, oppure è la morte annunciata del Governo Crocetta”.

A parlare di incoerenza del Governo regionale è stato il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, che ha puntato il dito sull’operato dell’esecutivo che, da un lato, sbandiera meritocrazia e, dall’altro, con il click-day fallito, ha messo nelle mani della velocizzazione della tastiera l’incrocio domanda/offerta di lavoro”.

Precise e circostanziate le accuse di Falcone all’assessore Scilabra. A cominciare dalle assunzioni a gogò nelle società di assistenza tecnica. Dal capogruppo degli azzurri all’Ars è arrivata una stoccata sulla delibera di Giunta n.233, del 6 agosto scorso, che ha affidato circa sette milioni di euro di risorse a Formez, Italia Lavoro e Sviluppo Italia Sicilia, su proposta dell’assessore Scialbra.

Falcone ha chiesto l’annullamento di tutti gli affidamenti diretti. E ha aggiunto: “Ci aspettiamo un suo atto di responsabilità, assessore Scilabra e se non arriverà sarà, nostro malgrado, dal punto di vista politico, nostra cura presentare una mozione di sfiducia nei suoi riguardi”.

Incisivo e pungente l’intervento di Nello Musumeci, leader della Lista che lo ha candidato alla guida della Sicilia, oggi presidente della Commissione Antimafia dell’Ars. Musumeci ha chiesto senza fronzoli le dimissioni del presidente della Regione e di tutta la Giunta.

“Il quadro che emerge oggi è assolutamente disarmante – ha affermato Musumeci – si è fatto riferimento ad un clima surreale, alla cultura del sospetto. Quello che è avvenuto è un altro capito di una desolante storia che ha determinato una caduta di credibilità dell’esecutivo Crocetta, non solo per il fallimento delle stesse iniziative che avevano acceso speranza nei giovani, ma anche per i commenti che si accompagnano da parte del Partito Democratico. Tutte cose che generano incertezza nella pubblica opinione”.

“Questo è un Governo che non governa – ha detto Musumeci -. Che non adotta scelte. In queste condizioni diventa difficile persino poter esprimere un giudizio improntato al grande senso di responsabilità che noi dei partiti di minoranza ci sentiamo di avere”.

“Il gioco a scaricabarile degli assessori Scilabra e Bruno non va – ha aggiunto Musumeci -. La gente si allontana anche se la politica non è tutta così, c’è anche la politica di responsabilità. Ho fatto il presidente della provincia di Catania e qualunque cosa accadesse ne ero responsabile”.

“Assessore Scilabra – ha affermato rivolgendosi alla giovane governante – lei non può dire: non ero a conoscenza di atti o fatti. Le chiedo: per quale motivo ha operato la scelta di esautorare i Centri per l’Impiego dalla gestione del Piano Giovani, uffici che andrebbero ristrutturati per le grandi potenzialità che hanno?”.

“Lei ha detto che vogliono impedirle di fare le riforme – ha aggiunto il presidente della Commissione Antimafia all’Ars – ma non ha fatto alcun nome di questi soggetti occulti, lasciando intendere che ci sia chissà quale disegno politico per farla fuori. Fa finta di dimenticare che la Procura della Repubblica di Messina ha avviato già nel 2007 le indagini. Voi non c’entrate con la moralizzazione del settore”.

“Ci dica chi sta impedendo la riforma, chi avrebbe tramato contro – ha incalzato Musumeci -. Ha detto che è un racconto parziale ed inesatto, quello della dottoressa Corsello. E poi ha aggiunto che ogni decisione è stata presa assieme. Allora non può dire che non sapeva. Non c’è alcun fatto che non conoscesse, assessore. Il luogo dove fare chiarezza è il Parlamento regionale. È questa la sede, in omaggio e in rispetto al potere del Parlamento che è potere di indagine e censura e non altrove. Se ha qualcosa da dire lo faccia adesso. Forse ha assunto impegni che non è riuscita a mantenere”.

“La legge sull’anticorruzione è stata rispettata? – ha chiesto Musumeci -. Gli atti sono stati pubblicati nel rispetto del principio della trasparenza? L’analfabetismo informatico, che ha una percentuale elevata in Sicilia, come lo si è ovviato?”.

“Servirebbe in Sicilia un patto per il lavoro e invece andate avanti in uno splendido isolamento – ha aggiunto Musumeci -. Ecco perché noi non siamo qua per chiedere le dimissioni sue e di tanti altri assessori. Sono, siete i nostri migliori alleati. Peccato che a pagare, però, sono i siciliani. Chiedo, pertanto le dimissioni del presidente Crocetta, lo stesso che l’ha scelta e continua a difenderla. Solo con le dimissioni di questo Governo possiamo restituire ai giovani la speranza che si possa cambiare. Chiedo una risoluzione per la formalizzazione di un giudizio politico”.

Anche dai grillini è arrivata la bocciatura al Governo Crocetta. A parlare è stata Valentina Zafarana, che intervenendo ai lavori ha precisato:

“Siamo stati gli unici a presentare una mozione di sfiducia contro il Governo Crocetta, sottoscritta poi dalla Lista Musumeci. Questo perché avevamo per tempo capito che non c’era progettualità e capacità amministrativa dell’esecutivo”.

“Di fronte a questa confusione ed al fallimento dei tirocini formativi, il nostro pensiero va ai giovani – ha aggiunt la parlamentare grillina dell’Ars – ai quali abbiamo dato la nostra disponibilità ad aiutarli a capire come uscire fuori da un sistema ‘farlocco’ creato dal Governo regionale, la cui procedura già a luglio non andava”.

“La Regione siciliana sarà inondata di azioni legali promosse dai giovani – ha aggiunto Valentina Zafarana – per far valere il diritto soggettivo per il mancato guadagno leso da quanto accaduto nella gestione dei tirocini formativi. Ci piacerebbe capire come il Governo intenderà ovviare a questo problema”.

 


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