Quelle barche abbandonate (e piene d’immondizia) che ‘infiammano’ Mondello…

NELLA ‘MAGIA’ DEL FUOCO IL PANORMISMO RITROVA SE STESSO E LA PROPRIA ANIMA CHE LOTTA CONTRO UNA ‘RILETTURA’ “DEL MALE DI VIVERE” DI MONTALIANA MEMORIA…

Dal nostro amico Mario Cucina – che ormai consideriamo come una sorta di ‘corrispondente’ da Mondello, la località balneare dei palermitani – riceviamo la seguente lettera:

“Da anni nel molo di Mondello giacciono abbandonati dei barconi che, con il passare del tempo, sono diventati dei contenitori di immondizia.

A più riprese, alcuni organi di informazione hanno pubblicato tale sconcezza, senza però sortire alcun effetto.

A complicare la cosa, poco tempo fa, è intervenuto un giustiziere che ha tentato di eliminare il problema appiccando il fuoco, come consolidata prassi a Palermo.

Ad oggi, restano due carcasse bruciacchiate e stracolme di indecenze, attrazione in negativo dei turisti che non lesinano selfie con tale monumento all’inciviltà.

Intanto va in scena, come sempre, il rimpallo delle competenze tra Guardia Costiera e Comune, mentre a pagare è sempre l’immagine della Città.

Cordiali saluti”.

 

I palermitani hanno un rapporto particolare con il fuoco: pensiamo alle ‘arrustute’ di ‘Pasquetta’ o dell’1 maggio. Ma anche alle ‘soluzioni finali’, quasi salvifiche, per sbarazzarsi dei cumuli d’immondizia che ieri l’Amia e oggi la Rap regalano alla contemplazione della città “per intere settimane”, come canterebbe Lucio Dalla.

Ed è proprio l’immondizia, forse, la chiave di volta del fuoco nelle barche abbandonate di Mondello. Il panormita, nell’osservare le banche abbandonate che, piano piano, si riempono di rifiuti, intuisce, capisce che nessuno, se non la magia delle fiamme, li libererà dall’immondizia.

Perché a Palermo la tassa sull’immondizia – tra le più care d’Italia – non si paga per avere un servizio, ma per retribuire tanti dipendenti che, messi insieme, assicurano un rigoroso disservizio…

Questa ‘filosofia’ non può risparmiare Mondello: perché Mondello non è un Comune a sé che si organizza in modo civile: Mondello fa sempre parte di Palermo: e le barche abbandonate che si riempono d’immondizia e che poi si infiammano sono la testimonianza metastorica – quasi un’olimpica certezza – del panormismo che tiene avvinghiato a sé Mondello, come una voce lontana, spirito pscanalitico, che tra immondizia e fiamme dice: anche voi come noi…

In questa lotta ‘epica’ contro una reinterpretazione del “male di vivere” di montaliana memoria il panormita ritrova le proprie radici…

Foto tratta da larepubblica.it


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