Il tram a palermo? non saranno tutte rose e fiori. Parola di nadia spallitta, presidente vicario del consiglio comunale del capoluogo dellisola. A sollevare perplessità sono alcuni esponenti del mondo ambientalista. Riserve che nadia spallitta, da diligente consigliere comunale ha raccolto, ha verificato e ha fatto proprie.
Il Tram di Palermo? Traffico e inquinamento assicurati
Il Tram a Palermo? Non saranno tutte rose e fiori. Parola di Nadia Spallitta, presidente vicario del Consiglio comunale del capoluogo dellIsola. A sollevare perplessità sono alcuni esponenti del mondo ambientalista. Riserve che Nadia Spallitta, da diligente consigliere comunale ha raccolto, ha verificato e ha fatto proprie.
Si tratta di fatti oggettivi che ora illustreremo. E che denotano, lo diciamo in anticipo, una certa superficialità da parte degli amministratori, vecchi e nuovi, di Palermo. E impongono una domanda: i cittadini di Palermo sono stati informati di tutte le ‘novità’ che ora leggerete?
Il progetto delle linee 2 e 3 del Tram di Palermo – dice Nadia Spallitta – presenta alcune criticità relativa alla versione progettuale prodotta dallamministrazione precedente, che forse andrebbero approfondite e che possono riassumersi in alcune voci: problemi idrogeologici, intensificarsi del traffico veicolare, forte impatto ambientale, riduzione di parcheggi senza compensazione.
Nadia Spallitta, ha già predisposto uninterrogazione per verificare la sussistenza delle criticità sollevate da alcune associazioni ambientaliste. In particolare – dice il vice presidente vicario di Sala delle Lapidi – il capolinea della linea 2, sito in piazza Armerina, insiste su unarea di massimo rischio idrogeologico. Sostanzialmente, gli interventi di massimo afflusso sono inseriti in zone altamente rischiose, secondo la previsione del Piano di assetto idrogeologico (Pai), dal momento che vi scorrono tre torrenti sotterranei. Questa parte di quartiere sembrerebbe avere solo tre strade di ingresso e uscita. Appare, inoltre, singolare che la linea 3 preveda la sua fermata proprio sul ponte del torrente Borsellino.
Cè anche il traffico automobilistico. Il completamento della linea 2 e la realizzazione delle linee 3 – dice ancora Nadia Spallitta – potrebbero comportare un enorme incremento del traffico veicolare, con conseguente aumento dellinquinamento atmosferico.
Non mancano i problemi di viabilità. I varchi di accesso in viale Regione siciliana – racconta la vice presidente del Consiglio comunale – lungo quasi tutto il percorso delle citate linee (nella zona che va da piazza Einstein a Corso Calatafimi) saranno chiusi, impedendo agli automobilisti che provengono dalle parti interne della città, di immettersi nella corsia centrale di viale Regione siciliana, obbligandoli a percorre la corsia laterale nei due sensi di marcia.
Un bel casino, insomma. Inoltre – aggiunge – il futuro Tram nei due sensi di marcia insiste sulle corsie laterali, che saranno ridimensionate. Risultato: Le corsie risulteranno probabilmente inadeguate a sopportare il nuovo flusso veicolare..
Gli attraversamenti impossibili. Il percorso del Tram – precisa sempre Nadia Spallitta – poi, è circondato da ringhiere, dal momento che il modello progettuale scelto è veloce, ma anche pericoloso, con conseguente difficoltà di attraversamento. In altre città europee il percorso del tram è aperto e la struttura complessivamente più leggera. Il completamento del progetto del Tram determinerà una forte desertificazione a causa del taglio di alberi, soprattutto di pini, senza la previsione di ripiantumazione. (a destra, foto tratta da giuseppepiazzese.wordpress)
Infine – conclude la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo – la creazione di queste linee determinerà il venir meno di alcune zone già destinate a parcheggio, senza che tuttavia il progetto nella rielaborazione intervenuta negli ultimi 10 anni preveda forme di compensazione. Se le predette criticità, ad esito dellinterrogazione, dovessero risultare pertinenti, occorrerà adottare, nellinteresse pubblico, le modifiche opportune.
Non è il caso di aprire un dibattito su temi così importanti per la vita di Palermo e dei suoi abitanti?