Vittoria, la politica incontra gli agricoltori in presidio Una proposta di legge per fermare le aste giudiziarie

«È stato un incontro, nel complesso, positivo, ma c’è da rilevare ancora una volta l’assenza di numerosi parlamentari del territorio che così rimarcano il loro disinteresse per le sorti della nostra agricoltura e del nostro comparto». Commenta così Maurizio Ciaculli, presidente di Riscatto Sicilia, il fatto che diversi rappresentanti della deputazione iblea non abbiano risposto nemmeno oggi, e non solo il 10 giugno scorso, all’invito del presidente del consiglio comunale di Vittoria, Andrea Nicosia. C’erano, invece, oltre al sindaco Giovanni Moscato e ai capigruppo consiliari, i deputati regionali e nazionali Vanessa Ferreri, Giuseppe Digiacomo, Maria Lucia Lorefice, Venerina Padua e Giovanni Mauro, mentre l’onorevole Massimo Artini si è messo in contatto telefonicamente per dimostrare piena sinergia rispetto alle istanze avanzate dal tavolo. «Il problema è vasto – continua Ciaculli – e va affrontato a 360 gradi, a partire dalla modifica urgente dell’art 164 bis per fermare la macelleria sociale delle aste giudiziarie. Per farlo occorre l’impegno di tutti, senza guardare il colore politico».

E proprio di questo si è discusso oggi. Nei prossimi giorni sarà elaborata una proposta per modificare la legge in questione, che sarà sottoscritta da tutti i parlamentari presenti questa mattina a Vittoria e che sarà da loro seguita, passo dopo passo, fino all’arrivo in Parlamento. «Il Sud Italia – continua Ciaculli – è come un malato di tumore con le metastasi, e la politica non può pensare di curarci con l’aspirina. Ci vuole una riforma agraria globale, e quello di oggi è stato solo un altro passaggio intermedio, ma forse più importante degli altri».

Anche il presidente del consiglio comunale Nicosia, come Ciaculli, si dice soddisfatto dell’esito della riunione, convocata per dare seguito alla seduta di sabato 10 giugno in piazza Gramsci. «Con gli impegni assunti oggi, relativi alla richiesta al governo nazionale di attivare una moratoria e alla modifica in tempi brevi dell’articolo 164 bis, i parlamentari hanno assicurato di iniziare a lavorarci subito ed è importante anche che, oltre a guardare al di là del colore politico, sappiano individuare una strada veloce, perché i tempi per l’approvazione di una legge ordinaria sono molto lunghi. Occorre anzitutto fronteggiare l’emergenza per poi avviare, come richiesto dal sindaco, una interlocuzione seria sui problemi strutturali dell’agricoltura siciliana».

Per quanto riguarda la moratoria dei debiti, i parlamentari si incontreranno la settimana prossima a Roma ed entro una decina di giorni dovrebbero essere in grado di fornire un cronoprogramma della strategia unica da seguire. Nel frattempo Moscato, che sin dal suo insediamento chiede un confronto diretto con il ministero dell’Agricoltura, è stato finalmente convocato e tra qualche giorno si recherà a Roma per affrontare con il ministro Martina alcune tematiche specifiche, come la speculazione dei prezzi e la filiera. «Noi, intanto, attendiamo ancora dieci giorni, poi torneremo al alzare ancora la voce», ha concluso Nicosia che, alla luce dell’incontro di oggi, si dice comunque fiducioso del fatto che forse finalmente i parlamentari abbiano realmente afferrato l’importanza del condurre una battaglia su più fronti e senza colori.

Intanto nella serra-presidio di piazza Gramsci dopo l’ultimo malore dell’agricoltore Fabrizio Licitra, lo sciopero della fame è stato sospeso del tutto e nuove assemblee sono in agenda per stabilire altre forme di lotta che tengano la politica con il fiato sul collo. Le emergenze, del resto, sono numerose: dal ritorno al reddito dei produttori, alle agromafie e al caporalato. «La problematica agricola è vastissima e ha mille sfaccettature – ha concluso Ciaculli – ma se lavoriamo tutti in rete possiamo riuscire ad ottenere qualcosa prima che si vada alle elezioni». 


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