La guardia di finanza ha fermato l'architetto Pasquale Siclari e i suoi collaboratori Pietro Pappalardo e Salvatrice Gitto. Il primo è finito in carcere, gli altri due ai domiciliari. Sequestrati beni per quattro milioni di euro
Milazzo, arrestati vertici del gruppo Aicon Accusa di autoriciclaggio dopo bancarotta
Avrebbero operato con l’obiettivo di riciclare somme derivanti dalla bancarotta del gruppo imprenditoriale che dirigevano. È questa l’accusa rivolta dalla Procura di Barcellona a Pasquale Siclari, architetto a capo di Aicon, e ai suoi collaboratori Pietro Pappalardo e Salvatrice Gitto. Per questi ultimi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona, Fabio Gugliotta, ha disposto i domiciliari, mentre Siclari è stato trasferito in carcere.
Secondo la guardia di finanza di Milazzo, i tre avrebbero reinvestito capitali illeciti detenuti su conti personali e societari – oltre duecento il numero dei rapporti bancari – riconducibili proprio a Siclari. Sequestrati beni per oltre quattro milioni, tra i quali quote societarie dell’Airon Italia – società attiva nella cantieristica navale – e il complesso turistico di recente realizzazione Borgo Musolino.
L’indagine è scattata dopo la dichiarazione del fallimento delle società Aicon spa e Aicon yachts spa tra il 2013 e il 2014.