Elezioni 2016 in Sicilia, chi ha vinto e chi ha perso M5s più presente e più votato, ma più sindaci Pd

All’indomani del primo turno delle elezioni amministrative in Siciliaa sentire i leader politici, sembrerebbe che tutti abbiano vinto. O almeno che nessuno abbia perso. L’analisi politica del voto delle comunali non è semplice, ma parte da un dato: su 29 Comuni chiamati alle urne, troviamo liste di partito in 16. Soprattutto nei centri più piccoli, ma non solo, a farla da padrone sono le liste civiche. Segno di novità? Non sempre, basti guardare a Vittoria, il centro più popoloso al voto, dove al ballottaggio si sfidano Giovanni Moscato e Francesco Aiello, uomini politici dalla lunga militanza in vari partiti e però sostenuti, almeno formalmente, da liste civiche.

Il partito più presente ai nastri di partenza delle amministrative siciliane è il Movimento 5 stelle che ha presentato una sua lista in 15 Comuni. Un salto in avanti considerevole rispetto alla precedenti comunali che si sono svolte negli stessi Comuni (durante il triennio 2011-2012-2013), quando i pentastellati erano presenti solo in tre Comuni. In Sicilia dunque si rovescia la critica più frequente che, a livello nazionale, si rivolge al M5s, cioè quella di essere presente in una parte minoritaria del Paese. I grillini stavolta hanno eletto un sindaco, a Grammichele, e sono in corsa in tre ballottaggi: Alcamo, Porto Empedocle e Favara. Ma ancora meglio fa Pdr – Sicilia Futura, la formazione politica dell’ex ministro Salvatore Cardinale e del deputato acese Nicola D’Agostino. Neanche nata alla precedenti comunali, ha invece partecipato a queste amministrative in 12 Comuni, contribuendo all’elezione di due sindaci, a Patti e Barrafranca, e sostenendo candidati che si presentano al secondo turno a Vittoria (dove però il Pdr non ha superato la soglia di sbarramento), Caltagirone e Porto Empedocle. 

A livello di partecipazione fa una marcia indietro il Partito democratico. Nei 29 Comuni che sono andati alle urne il 5 giugno, i dem avevano una lista ai nastri di partenza in nove centri. Alle precedenti amministrative erano 12. Il Pd è in ogni caso il partito che al momento ha eletto più sindaci – a Terrasini, Barrafranca e Calascibetta –  e che si presenta al ballottaggio a Porto Empedocle, Canicattì FavaraCaltagirone Noto. Crollo verticale di Forza Italia, presente, allora come Pdl, in dieci Comuni nelle tornate elettorali 2011-2012-2013, e che nel 2016 riesce a presentare una lista solo a Caltagirone, dove si gioca tutto con il deputato regionale Gino Ioppolo. Anche l’Udc, che ha sempre avuto nella Sicilia il suo feudo più importante, riduce la sua presenza sul territorio, passando da dieci a sei Comuni. E contribuendo solo alla vittoria del professore Ettore Accardi a Barrafranca. 

Ma al di là del numero di sindaci eletti e di ballottaggi conquistati, quale partito, come singola lista, ha ottenuto più preferenze in Sicilia? Facendo una media regionale, nei Comuni dove erano presenti i simboli di partito, il M5s ottiene il 13 per cento, il Pd il 10.25, l’Udc il 10.16, il Pdr il 9.16. Meno indicative le percentuali del Megafono – presente solo in due Comuni, Giarre e Barrafranca, dove in media ottiene il 9.65 per cento – e di Forza Italia, che, come detto, ha presentato una lista solo a Caltagirone dove ha riscosso il 13.60 per cento delle preferenze. 


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