Tre incendi d’auto sono divampati, secondo le prime ricostruzioni tra le 23 e la mezzanotte di ieri, a Zafferana Etnea. Sul posto sono intervenuti rapidamente i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto, che hanno anche raccolto elementi che potrebbero suffragare la pista della matrice dolosa. I veicoli – una Smart, una Mercedes e un furgone – si trovavano parcheggiati su via Marconi, via padre Giovanni Coco e via Rocca d’Api, ma non c’è solo la vicinanza dei luoghi ed il tempismo a far insospettire gli inquirenti.
Tutti e tre i veicoli sono infatti riconducibili ad alcuni esponenti del comitato organizzatore della popolare manifestazione enogastronomica Ottobrata zafferanese. Un’auto risulta appartenente all’impresa di famiglia del presidente dell’organismo, Salvo Coco, un’altra appartiene al vicepresidente del comitato, Francesco Campione, mentre il terzo veicolo al titolare dell’impresa che si è aggiudicata la gestione della viabilità durante l’evento.
Sono tutte tessere di un puzzle che fa pensare ad un collegamento di matrice intimidatoria tra l’Ottobrata e gli incendi. Lo stesso presidente Coco – che dopo aver denunciato già ieri l’accaduto viene adesso sentito dagli inquirenti – non respinge l’ipotesi: «Potrebbe trattarsi anche del gesto di uno schizofrenico, ma se il dolo fosse confermato ci troveremmo davanti ad un atto gravissimo che comunque non ci potrà fermare», commenta a MeridioNews.
Verranno intanto acquisite dai carabinieri le immagini degli eventuali sistemi di videosorveglianza della zona per provare a dare un volto alla presunta mano incendiaria.
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