Avrebbe dovuto ricominciare a volare tra qualche giorno, il cinque dicembre, come annunciato dai vertici della compagnia qualche mese fa, e invece il futuro della Wind Jet è ancora incerto. La low cost di Antonino Pulvirenti, ferma da agosto, ha infatti pubblicato su due quotidiani nazionali e uno internazionale una sollecitazione di «manifestazione di interesse per l’acquisto di vettore aereo». Il patron del Calcio Catania cerca quindi dei soci con cui far diventare operativa la newco nata dalle ceneri della vecchia Spa, per cui non è stata ancora richiesta all’Enac una nuova licenza. E sul tavolo resta anche l’eventuale partecipazione dell’Irfis, l’istituto finanziario della Regione siciliana.
Nell’annuncio, pubblicato sul Corriere della Sera, Il Sole 24 ore e il Financial Times a firma dell’amministratore delegato Stefano Rantuccio, si legge che la societa’, a seguito della domanda di concordato preventivo, «intende verificare e vagliare eventuali offerte di acquisto dei complessi aziendali, eventualmente suddivisi in uno o piu’ rami». Gli interessati hanno 15 giorni a partire da oggi per comunicare la loro manifestazione di interesse.
Per ritornare a volare servono fondi. Certamente farebbero comodo i 162 milioni di euro che la compagnia etnea ha chiesto come risarcimento ad Alitalia per il fallimento della trattativa di acquisizione, iniziata a gennaio 2012 e conclusa ad agosto con la rinuncia del gruppo Cai e il «conseguente», secondo la Wind Jet, del blocco dell’operatività. Alitalia, intanto, ha fatto sapere che «ritiene completamente prive di fondamento le tesi di Wind Jet e comunque confida nella magistratura per un accertamento della correttezza del suo operato». Ma le indagini sono in corso e il verdetto spetta ai giudici.
C’è chi pensa anche che la cifra richiesta sia «esagerata», come Andrea Giuricin, fellow dellistituto Bruno Leoni ed esperto di trasporto aereo che più volte si è espresso sulla vicenda. «É una cifra molto ingente – commenta in un’intervista rilasciata al portale Guida viaggi – Tenendo in considerazione che il fatturato dellex compagnia siciliana nel 2011 è stato pari a 242 milioni di euro, il risarcimento è pari al 67 per cento del fatturato annuale di Wind Jet e sembra essere esagerato, anche se chiaramente saranno i giudici a comminare uneventuale sanzione ad Alitalia». Sullipotesi di una rinascita della compagnia, Giuricin aggiunge che «non sembrano esserci nuovi soci investitori e molto probabilmente la società dovrà essere venduta pezzo per pezzo».
Si dovrà aspettare ancora per sapere cosa succederà veramente. Intanto, mentre le ipotesi si susseguono, i lavoratori attendono ancora gli stipendi arretrati e i passeggeri sperano che, dopo la riapertura di Fontanarossa, aumentino le compagnie che si sono fatte avanti per colmare il vuoto lasciato dalla low cost etnea.
[Foto di Alberto Meroni :-)]
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