Minacce, urla e vere e proprie percosse. Due uomini - uno a Catania e l'altro a Misterbianco - sono stati fermati dalle forze dell'ordine mentre picchiavano le proprie compagne. In entrambi i casi l'intervento degli agenti è stato fondamentale per salvare le vittime. Una delle donne è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi.
Violenza sulle donne, ancora due casi a Catania Continue pressioni psicologiche e atti persecutori
Ieri mattina gli agenti del commissariato centrale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato Michele Musumeci, accusato di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni personali. A far scattare l’allarme una telefonata al 113, in cui una donna aveva segnalato di essere stata aggredita dal convivente.
Arrivati in casa della vittima, i poliziotti hanno immediatamente individuato e bloccato Musumeci che, da quanto risulta, era già pregiudicato per percosse, danneggiamento e ingiurie. In commissariato la donna ha raccontato di essere soggetta a violenze psicologiche e fisiche nonché a veri e propri atti persecutori sin dall’inizio del rapporto. Nel suo racconto il compagno viene descritto come molto aggressivo. Sarebbero molte le circostanze in cui l’uomo l’avrebbe minacciata costringendola a vivere in uno stato di soggezione psicologica e di paura.
Ma non solo. Più volte l’ira lo avrebbe portato a picchiare la compagna. L’apice della violenza è stato raggiunto nella mattinata di ieri,quando dopo l’ennesima discussione originata da motivi di gelosia, Musumeci ha danneggiato la porta d’ingresso, ha colpito la vittima al viso e a un braccio e ha devastato l’appartamento. Lo stesso all’interno del quale gli agenti hanno trovato la ragazza in lacrime, in preda ad un forte stato d’ansia. Per le lesioni riportate la giovane è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi e giudicata guaribile cinque giorni. L’aggressore invece è stato posto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
Un secondo caso, a Misterbianco, dove i carabinieri hanno fermato un 38enne, di origini tunisine, colpevole anch’egli di aver picchiato la moglie, una catanese di 41 anni. A scatenare l’ira dell’uomo nei confronti della consorte motivi legati alla gelosia e all’affidamento dei figli minori dopo la separazione legale. Dopo averla minacciata e strattonata, davanti al primogenito, l’uomo ha rinchiuso la vittima in bagno dove, grazie a un cellulare, la donna ha chiesto aiuto al 112. Che hanno raggiunto l’appartamento liberando la signora e mettendo le manette ai polsi del marito.